La memoria della Grande guerra in Francia fra ricostruzione e patrimonializzazione

Durante la Grande guerra, le città colpite e i loro monumenti divennero strumento di propaganda e di ricerca del consenso tanto presso l’opinione pubblica nazionale, quanto all’esterno dei confini nazionali. Alle immagini della distruzione, veicolate dalla stampa e persino riprodotte sulle cartoline postali, fu assegnato un ruolo politico di denuncia dei diritti civili violati e delle regole infrante. Il patrimonio divenne esso stesso ordigno di una guerra culturale. Dopo la guerra, ogni discorso ideologico sul possibile destino di queste vestigia dovette confrontarsi con le scelte per il futuro assetto delle città e con la volontà degli abitanti. Esaurita la missione di denuncia, al patrimonio sopravvissuto fu assegnato il ruolo di garante della continuità fra prima e dopo la guerra. Nel quadro di una riflessione sul primo conflitto mondiale “al di là delle trincee”, la Francia costituisce un interessante elemento di confronto per esaminare i processi di reconstitution e di patrimonializzazione dell’eredità della guerra nelle loro reciproche interconnessioni.