C’è una soglia oltre la quale gli algoritmi diventano pensiero e quindi sentimento e quindi coscienza? La risposta è no nei limiti in cui resta invalicabile la line di demarcazione tra organico inorganico, tra carbonio e silicio. il silicio di un software non è carbonio e quindi l’immaterialità del pensiero, dei sentimenti e della coscienza non potranno mai derivare dalla connessione di particelle di materia. Qualsiasi computer sarà sempre “riproduttivo” delle regole imposte dall’uomo e non sarà mai in grado di sviluppare un processo cognitivo autonomo. C’è una barriera tecnologicamente invalicabile tra la sintassi, la mera connessione logica dei vari segni che è aggregabile in termini matematici, e la semantica, l’astrazione simbolica del pensiero umano che nessun algoritmo potrà mai produrre. Ma la biologia quantistica ci pone continuamente di fronte al problema di “coscienza della materia inerte, mentre incominciano a essere elaborati algoritmi astrattivi. E allora?
Gli algoritmi etici delle macchine consapevoli
Salvatore Amato
2020-01-01
Abstract
C’è una soglia oltre la quale gli algoritmi diventano pensiero e quindi sentimento e quindi coscienza? La risposta è no nei limiti in cui resta invalicabile la line di demarcazione tra organico inorganico, tra carbonio e silicio. il silicio di un software non è carbonio e quindi l’immaterialità del pensiero, dei sentimenti e della coscienza non potranno mai derivare dalla connessione di particelle di materia. Qualsiasi computer sarà sempre “riproduttivo” delle regole imposte dall’uomo e non sarà mai in grado di sviluppare un processo cognitivo autonomo. C’è una barriera tecnologicamente invalicabile tra la sintassi, la mera connessione logica dei vari segni che è aggregabile in termini matematici, e la semantica, l’astrazione simbolica del pensiero umano che nessun algoritmo potrà mai produrre. Ma la biologia quantistica ci pone continuamente di fronte al problema di “coscienza della materia inerte, mentre incominciano a essere elaborati algoritmi astrattivi. E allora?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


