Ben 25 paesi hanno dato attuazione alla Direttiva n. 42/2014, realizzando in parte quel processo di armonizzazione perseguito con tale strumento al fine ultimo di favorire “la fiducia reciproca e un’efficace cooperazione transfrontaliera” (considerando n. 5), e, quindi, in ultima analisi realizzare il riconoscimento reciproco di tutti i tipi di provvedimenti , riconoscimento perseguito poi con il Regolamento n. 1085/2018 . Dall’analisi comparatistica emerge, infatti, che pressoché tutti i paesi membri hanno introdotto un modello di confisca estesa e molti anche senza condanna al di là delle previsioni della stessa direttiva; nonostante tale armonizzazione, non si è in grado di valutare l’effettivo andamento della cooperazione e del mutuo riconoscimento in quanto i dati in materia non sono chiari, perché magari non sempre è stata data piena attuazione a quel dovere di monitoraggio e raccolta dei dati statistici previsto dall’art. 11 della Direttiva e comunque non mancano i problemi connessi alla piena implementazione della Direttiva . Nell’ordinamento italiano è stato introdotto il d.lgs. 202/2016 per darle piena attuazione, fermo restando che già molte delle previsioni della Direttiva, a partire dalla previsione di poteri estesi di confisca, erano già applicate dalla precedente normativa in vigore.
LA DIRETTIVA 2014/42/UE come strumento di armonizzazione della disciplina della confisca nel diritto comparato
Maugeri Anna Maria
In corso di stampa
Abstract
Ben 25 paesi hanno dato attuazione alla Direttiva n. 42/2014, realizzando in parte quel processo di armonizzazione perseguito con tale strumento al fine ultimo di favorire “la fiducia reciproca e un’efficace cooperazione transfrontaliera” (considerando n. 5), e, quindi, in ultima analisi realizzare il riconoscimento reciproco di tutti i tipi di provvedimenti , riconoscimento perseguito poi con il Regolamento n. 1085/2018 . Dall’analisi comparatistica emerge, infatti, che pressoché tutti i paesi membri hanno introdotto un modello di confisca estesa e molti anche senza condanna al di là delle previsioni della stessa direttiva; nonostante tale armonizzazione, non si è in grado di valutare l’effettivo andamento della cooperazione e del mutuo riconoscimento in quanto i dati in materia non sono chiari, perché magari non sempre è stata data piena attuazione a quel dovere di monitoraggio e raccolta dei dati statistici previsto dall’art. 11 della Direttiva e comunque non mancano i problemi connessi alla piena implementazione della Direttiva . Nell’ordinamento italiano è stato introdotto il d.lgs. 202/2016 per darle piena attuazione, fermo restando che già molte delle previsioni della Direttiva, a partire dalla previsione di poteri estesi di confisca, erano già applicate dalla precedente normativa in vigore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.