Nello stesso filone interpretativo si muove l’analisi di Guido Nicolosi che nel sesto capitolo guarda al nesso tra transnazionalismo e tecnologie digitali della comunicazione. Tra mobilità e comunicazione esiste un rapporto antropologico antico e fondante, che viene potenziato dalle tecnologie della comunicazione a distanza. L’affermazione di una comunicazione immateriale accanto a quella tradizionalmente materiale ha reso strutturalmente indipendenti queste due variabili (Mattelart, 2001). Proprio questa indipendenza strutturale, tuttavia, implica un aumento della diretta proporzionalità della relazione funzionale tra mobilità e comunicazione immateriale e del nesso biunivoco tra i due fenomeni. Maggiore è la mobilità, maggiore è la necessità di comunicazione immateriale, ma è vero anche il contrario. Ovvero, maggiore è lo sviluppo della comunicazione immateriale e maggiore è la mobilità prodotta. I nuovi media possono trasformare i network migranti rafforzandoi “legami forti” con la famiglia o gli amici e creando “legami deboli” con persone che possono essere di aiuto nel processo migratorio o di integrazione nelle società di accoglienza (Dekker, Engbersen, 2012), tutti fattori che aiutano a ridurre i costi migratori, così come i costi emotivi legati alla separazione.
Transnazionalismo e tecnologie digitali della comunicazione
Nicolosi
2020-01-01
Abstract
Nello stesso filone interpretativo si muove l’analisi di Guido Nicolosi che nel sesto capitolo guarda al nesso tra transnazionalismo e tecnologie digitali della comunicazione. Tra mobilità e comunicazione esiste un rapporto antropologico antico e fondante, che viene potenziato dalle tecnologie della comunicazione a distanza. L’affermazione di una comunicazione immateriale accanto a quella tradizionalmente materiale ha reso strutturalmente indipendenti queste due variabili (Mattelart, 2001). Proprio questa indipendenza strutturale, tuttavia, implica un aumento della diretta proporzionalità della relazione funzionale tra mobilità e comunicazione immateriale e del nesso biunivoco tra i due fenomeni. Maggiore è la mobilità, maggiore è la necessità di comunicazione immateriale, ma è vero anche il contrario. Ovvero, maggiore è lo sviluppo della comunicazione immateriale e maggiore è la mobilità prodotta. I nuovi media possono trasformare i network migranti rafforzandoi “legami forti” con la famiglia o gli amici e creando “legami deboli” con persone che possono essere di aiuto nel processo migratorio o di integrazione nelle società di accoglienza (Dekker, Engbersen, 2012), tutti fattori che aiutano a ridurre i costi migratori, così come i costi emotivi legati alla separazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.