Il disegno, quello che Le Corbusier praticava incessantemente e quotidianamente – solo adoperando una matita, la sua mano, un taccuino ed uno solo funzionante dei suoi occhi– è lo strumento che incarna la primordiale esperienza attraverso cui l’uomo esplora, conosce e interpreta il mondo in cui vive, astraendolo in una rappresentazione, in un linguaggio di predicazione. Uno strumento personale che produce un codice interpretativo, dunque, tramite cui il cervello, la mano e gli occhi si esprimono coma una macchina capace di riscrivere il reale traducendolo in conoscenza, invenzione, avanguardia, pro-getto. Si comincia a progettare, infatti, già nel momento in cui si intraprende una narrazione della realtà, attraverso il disegno.
L’antipodale equilibrio tra reale e astrazione nel progetto
Foti F
2021
Abstract
Il disegno, quello che Le Corbusier praticava incessantemente e quotidianamente – solo adoperando una matita, la sua mano, un taccuino ed uno solo funzionante dei suoi occhi– è lo strumento che incarna la primordiale esperienza attraverso cui l’uomo esplora, conosce e interpreta il mondo in cui vive, astraendolo in una rappresentazione, in un linguaggio di predicazione. Uno strumento personale che produce un codice interpretativo, dunque, tramite cui il cervello, la mano e gli occhi si esprimono coma una macchina capace di riscrivere il reale traducendolo in conoscenza, invenzione, avanguardia, pro-getto. Si comincia a progettare, infatti, già nel momento in cui si intraprende una narrazione della realtà, attraverso il disegno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.