This essay focuses on the role and contribution given by archeology, inside and outside the University of Catania, and by Paolo Orsi's academic, study and research activity, in the process of nationalization in Sicily between the end of the 19th and the early 20th century. In recent decades, historiography on nation building processes in post-unification Italy has explored the ways of building national identity from above, neglecting the role of the many and diverse peripheries of the country. The revival of the "history of the native land" by the administrators and the “learned men" of many Sicilian towns and cities was part of a wider and more widespread process of symbolic and identity redefinition in the periphery of the new Italian state starting from its unification. The analysis of the events relating to the excavations and archaeological discoveries between the end of the nineteenth and the beginning of the twentieth century gives a better understanding of the cultural response given by the intellectual and academic elites and by the local ruling classes to the requests coming from the center and aimed to nationalization of the country.

Il presente saggio verte sul ruolo e sul contributo dato dalla archeologia, dentro e fuori dall’Università di Catania, e dalla attività accademica, di studio e di ricerca di Paolo Orsi, al processo di nazionalizzazione in Sicilia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Negli ultimi decenni la storiografia sui processi di Nation building nell’Italia post-unitaria ha approfondito le modalità di costruzione dall’alto dell’identità nazionale, trascurando il ruolo delle tante e diverse periferie del paese. Il recupero della «storia della terra nativa» da parte degli amministratori e delle «parti culte» di molti paesi e città siciliane si inseriva in un più ampio e diffuso processo di ridefinizione simbolica e identitaria nella periferia del nuovo Stato italiano a partire dalla sua unificazione. L’analisi delle vicende relative agli scavi e alle scoperte archeologiche tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo fa comprendere meglio la risposta culturale data dalle élite intellettuali e accademiche e dalle classi dirigenti locali alle sollecitazioni provenienti dal centro e rivolte alla nazionalizzazione del paese.

«Per illustrare la storia della terra nativa». L’Ateneo catanese e il ruolo dell’archeologia in Sicilia nel processo di Nation building.

G. Poidomani
Membro del Collaboration Group
2021-01-01

Abstract

This essay focuses on the role and contribution given by archeology, inside and outside the University of Catania, and by Paolo Orsi's academic, study and research activity, in the process of nationalization in Sicily between the end of the 19th and the early 20th century. In recent decades, historiography on nation building processes in post-unification Italy has explored the ways of building national identity from above, neglecting the role of the many and diverse peripheries of the country. The revival of the "history of the native land" by the administrators and the “learned men" of many Sicilian towns and cities was part of a wider and more widespread process of symbolic and identity redefinition in the periphery of the new Italian state starting from its unification. The analysis of the events relating to the excavations and archaeological discoveries between the end of the nineteenth and the beginning of the twentieth century gives a better understanding of the cultural response given by the intellectual and academic elites and by the local ruling classes to the requests coming from the center and aimed to nationalization of the country.
2021
978-88-15-29465-4
Il presente saggio verte sul ruolo e sul contributo dato dalla archeologia, dentro e fuori dall’Università di Catania, e dalla attività accademica, di studio e di ricerca di Paolo Orsi, al processo di nazionalizzazione in Sicilia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Negli ultimi decenni la storiografia sui processi di Nation building nell’Italia post-unitaria ha approfondito le modalità di costruzione dall’alto dell’identità nazionale, trascurando il ruolo delle tante e diverse periferie del paese. Il recupero della «storia della terra nativa» da parte degli amministratori e delle «parti culte» di molti paesi e città siciliane si inseriva in un più ampio e diffuso processo di ridefinizione simbolica e identitaria nella periferia del nuovo Stato italiano a partire dalla sua unificazione. L’analisi delle vicende relative agli scavi e alle scoperte archeologiche tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo fa comprendere meglio la risposta culturale data dalle élite intellettuali e accademiche e dalle classi dirigenti locali alle sollecitazioni provenienti dal centro e rivolte alla nazionalizzazione del paese.
Nation building- Archeology- Sicily
Nazionalizzazione-Archeologia-Sicilia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/516597
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