I temi del libero arbitrio, della imputabilità e della responsabilità comportamentale individuale trovano nella neuroscienza cognitiva sistemica o neurofenomenologia di Varela un interessante terreno di dibattito. La strutturazione del rapporto tra cervello, mente e comportamento realizza qui l’incontro tra Neuroscienza cognitiva e Pensiero sistemico. La profilazione della coscienza come prodotto emergente dell’interazione tra corpo fisico e l’ambiente in cui esso agisce e l’articolazione dell’auto-organizzazione dei processi cognitivi alla luce dei concetti di autopoiesi e di chiusura operativa trova infatti negli studi di Neuroscienza cognitiva e sull’intelligenza artificiale di Francisco Varela l’impulso forte per il passaggio da un approccio espressivo di una concezione stretta, lineare ed unidirezionale del rapporto tra corpo e mente ad una concezione relazionale, circolare e nonlineare tra sistema ed ambiente. I sistemi viventi non sono macchine. Se la cognizione e la coscienza umana sono comprensibili solo a partire dall’interazione delle strutture da cui provengono, il corpo e l’ambiente, i sistemi viventi non sono macchine ma sono sistemi storici, dinamici. Sviluppata in una ampia produzione scientifica – da Macchine e sistemi viventi (ed.orig. 1972) a L’albero della conoscenza (ed orig. 1984), scritti assieme a Umberto Maturana, fino alla sua ultima pubblicazione Redrawing the map and resetting the time: Phenomenology and the cognitive sciences (2001), la teorizzazione vareliana della ontogenesi dei sistemi viventi ammette nei processi di cognizione e di coscienza - di acquisizione ed elaborazione di informazioni, di significazione e scelta decisionale e comportamentale - quei gradi di libertà sufficienti a generare una molteplicità di produzioni di senso nonchè a produrne l’emergenza, la novità, l’imprevedibilità, con significative implicazioni sociali. Il presente contributo si rivolge a tale processo ed alle sue implicazioni. La neurofenomenologia di Varela, enfatizzando l’operazione di imprevedibili mutamenti adattivi all’ambiente pur nel mantenimento dell’identità o organizzazione interna del sistema stesso, conduce la riflessione a problematizzare un determinismo neuroriduzionista forte cerebrale dei processi cognitivi e comportamentali con i suoi dilemmatici risvolti sulla responsabilità sociale individuale e, in definitiva, sulle possibilità dell’ordine sociale.

Neuroscienza cognitiva e Pensiero sistemico. La Neurofenomenologia di Francisco Varela.

CONDORELLI ROSALIA
2022-01-01

Abstract

I temi del libero arbitrio, della imputabilità e della responsabilità comportamentale individuale trovano nella neuroscienza cognitiva sistemica o neurofenomenologia di Varela un interessante terreno di dibattito. La strutturazione del rapporto tra cervello, mente e comportamento realizza qui l’incontro tra Neuroscienza cognitiva e Pensiero sistemico. La profilazione della coscienza come prodotto emergente dell’interazione tra corpo fisico e l’ambiente in cui esso agisce e l’articolazione dell’auto-organizzazione dei processi cognitivi alla luce dei concetti di autopoiesi e di chiusura operativa trova infatti negli studi di Neuroscienza cognitiva e sull’intelligenza artificiale di Francisco Varela l’impulso forte per il passaggio da un approccio espressivo di una concezione stretta, lineare ed unidirezionale del rapporto tra corpo e mente ad una concezione relazionale, circolare e nonlineare tra sistema ed ambiente. I sistemi viventi non sono macchine. Se la cognizione e la coscienza umana sono comprensibili solo a partire dall’interazione delle strutture da cui provengono, il corpo e l’ambiente, i sistemi viventi non sono macchine ma sono sistemi storici, dinamici. Sviluppata in una ampia produzione scientifica – da Macchine e sistemi viventi (ed.orig. 1972) a L’albero della conoscenza (ed orig. 1984), scritti assieme a Umberto Maturana, fino alla sua ultima pubblicazione Redrawing the map and resetting the time: Phenomenology and the cognitive sciences (2001), la teorizzazione vareliana della ontogenesi dei sistemi viventi ammette nei processi di cognizione e di coscienza - di acquisizione ed elaborazione di informazioni, di significazione e scelta decisionale e comportamentale - quei gradi di libertà sufficienti a generare una molteplicità di produzioni di senso nonchè a produrne l’emergenza, la novità, l’imprevedibilità, con significative implicazioni sociali. Il presente contributo si rivolge a tale processo ed alle sue implicazioni. La neurofenomenologia di Varela, enfatizzando l’operazione di imprevedibili mutamenti adattivi all’ambiente pur nel mantenimento dell’identità o organizzazione interna del sistema stesso, conduce la riflessione a problematizzare un determinismo neuroriduzionista forte cerebrale dei processi cognitivi e comportamentali con i suoi dilemmatici risvolti sulla responsabilità sociale individuale e, in definitiva, sulle possibilità dell’ordine sociale.
2022
978-88-3379-412-9
Neuro.riduzionimo cognitivo, libera volontà e responsabiità, Neurofenomenologia vareliana, Enattivismo, azione sociale ed emergenza sociale
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