Questo lavoro si inserisce nell’ambito degli studi sui sistemi regionali di innovazionee in particolare cerca di approfondire il ruolo che la finanza innovativa puòesercitare nei distretti tecnologici. La natura intangibile dei fattori di sviluppo dei distrettitecnologici e la mancanza di asset fisici per garantire linee di credito richiedononecessariamente una trasformazione delle tradizionali fonti di finanziamento delleimprese distrettuali.Gli asset intangibili comportano un incremento delle asimmetrie informative nelrapporto banca-impresa e di conseguenza la necessità di ricercare nuove tecnichefinanziarie capaci di garantire una copertura adeguata dei maggiori rischi caratterizzantiil finanziamento.Le banche locali, rispetto alle altre categorie di intermediario bancario, sfruttandoi propri punti di forza connessi alla vocazione territoriale delle scelte strategicheincentrate sulla filosofia del relationship lending godrebbero di un vantaggio nellariduzione di tali asimmetrie informative.Un altro fattore che rende inefficace nell’ambito dei distretti tecnologici il rapportobanca-impresa può essere ricondotto alla limitata appropriabilità dell’asset conoscenza,che rende difficile per le imprese spiegare ai soggetti finanziatori l’oggettodei progetti di ricerca per i quali viene richiesto il finanziamento.Le piccole e medie imprese cercano allora di aggirare questi ostacoli ricorrendo alloro margine di autofinanziamento se di importo sufficiente; in caso contrario l’assenzadi autofinanziamento costituisce un serio vincolo per la crescita delle Pmi facentiparte dei distretti tecnologici.Un’importante strada che tali imprese possono decidere di seguire quando si trovanoin queste condizioni è rappresentata dal mercato del capitale di rischio, identificatopiù comunemente nelle tecniche finanziarie del venture capital, del privateequity e del finanziamento mezzanino. Il capitolo è organizzato come segue: nel par. 2 abbiamo esposto una rassegnadei più recenti contributi in letteratura volta a delineare un quadro interpretativo deidistretti tecnologici. Nel par. 3 abbiamo analizzato il comparto del private equity nelle regioni dei distretti tecnologici con particolare riferimento alle scelte di localizzazionegeografica delle imprese target e alle loro principali caratteristiche settoriali, dimensionalie reddituali, in modo da poter verificare un’eventuale co-evoluzione del tessutoimprenditoriale e della finanza per l’innovazione in tali regioni. Nel par. 4 abbiamospostato l’attenzione sui servizi finanziari avanzati rientranti nell’area di business delprivate equity come fattori di supporto dell’attività dei distretti tecnologici
Le scelte strategiche ed operative degli intermediari finanziari nelle regioni dei distretti high-tech
ARNONE M;
2011-01-01
Abstract
Questo lavoro si inserisce nell’ambito degli studi sui sistemi regionali di innovazionee in particolare cerca di approfondire il ruolo che la finanza innovativa puòesercitare nei distretti tecnologici. La natura intangibile dei fattori di sviluppo dei distrettitecnologici e la mancanza di asset fisici per garantire linee di credito richiedononecessariamente una trasformazione delle tradizionali fonti di finanziamento delleimprese distrettuali.Gli asset intangibili comportano un incremento delle asimmetrie informative nelrapporto banca-impresa e di conseguenza la necessità di ricercare nuove tecnichefinanziarie capaci di garantire una copertura adeguata dei maggiori rischi caratterizzantiil finanziamento.Le banche locali, rispetto alle altre categorie di intermediario bancario, sfruttandoi propri punti di forza connessi alla vocazione territoriale delle scelte strategicheincentrate sulla filosofia del relationship lending godrebbero di un vantaggio nellariduzione di tali asimmetrie informative.Un altro fattore che rende inefficace nell’ambito dei distretti tecnologici il rapportobanca-impresa può essere ricondotto alla limitata appropriabilità dell’asset conoscenza,che rende difficile per le imprese spiegare ai soggetti finanziatori l’oggettodei progetti di ricerca per i quali viene richiesto il finanziamento.Le piccole e medie imprese cercano allora di aggirare questi ostacoli ricorrendo alloro margine di autofinanziamento se di importo sufficiente; in caso contrario l’assenzadi autofinanziamento costituisce un serio vincolo per la crescita delle Pmi facentiparte dei distretti tecnologici.Un’importante strada che tali imprese possono decidere di seguire quando si trovanoin queste condizioni è rappresentata dal mercato del capitale di rischio, identificatopiù comunemente nelle tecniche finanziarie del venture capital, del privateequity e del finanziamento mezzanino. Il capitolo è organizzato come segue: nel par. 2 abbiamo esposto una rassegnadei più recenti contributi in letteratura volta a delineare un quadro interpretativo deidistretti tecnologici. Nel par. 3 abbiamo analizzato il comparto del private equity nelle regioni dei distretti tecnologici con particolare riferimento alle scelte di localizzazionegeografica delle imprese target e alle loro principali caratteristiche settoriali, dimensionalie reddituali, in modo da poter verificare un’eventuale co-evoluzione del tessutoimprenditoriale e della finanza per l’innovazione in tali regioni. Nel par. 4 abbiamospostato l’attenzione sui servizi finanziari avanzati rientranti nell’area di business delprivate equity come fattori di supporto dell’attività dei distretti tecnologiciFile | Dimensione | Formato | |
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