La morte, come fatto pubblico o privato, è il punto di partenza o di arrivo di quasi ogni opera di Leonardo Sciascia e si presenta spesso come «notizia». Nel saggio intitolato La medicalizzazione della vita e contenuto in Cruciverba (1983), l’autore riflette sul potere riconosciuto al sapere e al linguaggio medico, sull’accanimento terapeutico, sull’ipocrisia dei familiari che assistono un parente malato e sul mutamento antropologico del modo di vivere la fine della vita che si realizza nel passaggio da «un’idea della morte all’interdetto sulla morte». La cornice critica è fornita da un famoso racconto di Tolstoj - La morte di Ivan Il’ic – in cui la descrizione della malattia è affidata alla rappresentazione dell’emarginazione del malato dalla scena dei sani. Dalla lettura di saggi di Philippe Ariès e Ivan Illich, Sciascia prende poi le mosse per un ragionamento sulla “storia della morte” a contrasto con i retaggi culturali di un borgo siciliano fatalmente più refrattario ad accogliere radicali modificazioni culturali.
Notizia della morte e medicalizzazione della vita nella riflessione di Leonardo Sciascia
Rosario Castelli;
2021-01-01
Abstract
La morte, come fatto pubblico o privato, è il punto di partenza o di arrivo di quasi ogni opera di Leonardo Sciascia e si presenta spesso come «notizia». Nel saggio intitolato La medicalizzazione della vita e contenuto in Cruciverba (1983), l’autore riflette sul potere riconosciuto al sapere e al linguaggio medico, sull’accanimento terapeutico, sull’ipocrisia dei familiari che assistono un parente malato e sul mutamento antropologico del modo di vivere la fine della vita che si realizza nel passaggio da «un’idea della morte all’interdetto sulla morte». La cornice critica è fornita da un famoso racconto di Tolstoj - La morte di Ivan Il’ic – in cui la descrizione della malattia è affidata alla rappresentazione dell’emarginazione del malato dalla scena dei sani. Dalla lettura di saggi di Philippe Ariès e Ivan Illich, Sciascia prende poi le mosse per un ragionamento sulla “storia della morte” a contrasto con i retaggi culturali di un borgo siciliano fatalmente più refrattario ad accogliere radicali modificazioni culturali.File | Dimensione | Formato | |
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