The aim of this work is to examine a specific inland basin, Lake Tatta (Tuz Gölü), a “salt” marsh so large that it constitutes a large part of the western border of Cappadocia with Galatia and Lycaonia, and, through the analysis of ancient sources, to reconstruct in the essential lines the economic, social and cultural aspects of the territories that benefited from the precious resource constituted by salt in the Roman Imperial age. This vast internal depression was not a lifeless “swamp” but a real “flywheel” of the “marginal” economy of some regions of the Anatolian hinterland, whose settlement network around the shores of the lake constituted a “system” intended to lasting well beyond the centuries of the Roman and Byzantine Empire and reaching seamlessly, through the Seljuk era, up to the modern and contemporary age.

Scopo del presente lavoro è quello di prendere in esame uno specifico bacino interno, il lago Tatta (Tuz Gölü), palude “di sale” tanto grande da costituire gran parte del confine occidentale della Cappadocia con la Galazia e la Licaonia, e, attraverso l’analisi delle fonti antiche, di ricostruire nelle linee essenziali gli aspetti economici, sociali e culturali dei territori che fruirono in età romano-imperiale della preziosa risorsa costituita dal sale. Questa vasta depressione interna non fu una “palude” senza vita bensì un vero e proprio “volano” dell’economia “marginale” di alcune regioni dell’entroterra anatolico, la cui trama insediativa intorno alle sponde del lago costituì un “sistema” destinato a perdurare ben oltre i secoli dell’Impero romano e bizantino e a giungere senza soluzione di continuità, attraverso l’epoca selgiuchide, fino all’età moderna e contemporanea.

La palude ‘di sale’: il lago Tatta nell’Anatolia romana

Margherita Cassia
2022-01-01

Abstract

The aim of this work is to examine a specific inland basin, Lake Tatta (Tuz Gölü), a “salt” marsh so large that it constitutes a large part of the western border of Cappadocia with Galatia and Lycaonia, and, through the analysis of ancient sources, to reconstruct in the essential lines the economic, social and cultural aspects of the territories that benefited from the precious resource constituted by salt in the Roman Imperial age. This vast internal depression was not a lifeless “swamp” but a real “flywheel” of the “marginal” economy of some regions of the Anatolian hinterland, whose settlement network around the shores of the lake constituted a “system” intended to lasting well beyond the centuries of the Roman and Byzantine Empire and reaching seamlessly, through the Seljuk era, up to the modern and contemporary age.
2022
978-88-5491-327-1
Scopo del presente lavoro è quello di prendere in esame uno specifico bacino interno, il lago Tatta (Tuz Gölü), palude “di sale” tanto grande da costituire gran parte del confine occidentale della Cappadocia con la Galazia e la Licaonia, e, attraverso l’analisi delle fonti antiche, di ricostruire nelle linee essenziali gli aspetti economici, sociali e culturali dei territori che fruirono in età romano-imperiale della preziosa risorsa costituita dal sale. Questa vasta depressione interna non fu una “palude” senza vita bensì un vero e proprio “volano” dell’economia “marginale” di alcune regioni dell’entroterra anatolico, la cui trama insediativa intorno alle sponde del lago costituì un “sistema” destinato a perdurare ben oltre i secoli dell’Impero romano e bizantino e a giungere senza soluzione di continuità, attraverso l’epoca selgiuchide, fino all’età moderna e contemporanea.
Asia Minor, Roman Empire, salt, trade, medicine, roads
Asia Minore, Impero romano, sale, commercio, medicina, strade
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/548644
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