Gli anni compresi tra il 1100 e il 1350 rappresentano un’epoca di crescita intensa per le città italiane sul piano dell’incremento demografico, dello sviluppo urbanistico e della dinamica sociale nel suo complesso. L’espansione delle città si accompagna alla trasformazione del loro aspetto: mura, chiese, edifici pubblici e palazzi di abitazione danno nuovi connotati al paesaggio urbano e la loro edificazione s’intreccia con più complesse dinamiche di ordine geopolitico. La città di Ferentino, ubicata sulla via Latina in posizione strategica tra Roma e il regno normanno, viene scelta all’inizio del pontificato di Innocenzo III (1198-1216) quale capitale politica e amministrativa della Provincia di Campagna e Marittima, diventando altresì sede di soggiorno dei pontefici così come altre importanti città quali Viterbo, Anagni e Orvieto. Pertanto, a Ferentino si attua un improvviso e radicale rinnovamento dell’intero nucleo urbano secondo un programma unitario e organico: tutta l’edilizia cittadina, religiosa come civile, pubblica come privata, è investita da tale fenomeno che non si configura quale semplice aggiornamento del gusto architettonico quanto come intervento “autoritario”, tale da soppiantare una cultura ancora legata al mondo romano in favore di un’altra che guarda a esperienze architettoniche ultramontane. Infatti, la nuova facies della città risente dell’influenza dei grandi cantieri abbaziali di Fossanova (1208) e Casamari (1217) che diedero un nuovo indirizzo alla storia artistica del Lazio meridionale, introducendo innovative forme e tecniche costruttive. Nel riprendere gli ultimi studi sulla Ferentino medievale, ormai desueti poiché condotti all’inizio degli anni Ottanta, la ricerca proposta intende indagare i caratteri di questo nuovo linguaggio architettonico della città sotto il profilo estetico, costruttivo, urbanistico e tipologico, concentrandosi sull’edilizia tanto religiosa quanto civile del XIII secolo.

Il rinnovamento edilizio della città di Ferentino nel XIII secolo. L’architettura civile

Emanuele Gallotta
2017-01-01

Abstract

Gli anni compresi tra il 1100 e il 1350 rappresentano un’epoca di crescita intensa per le città italiane sul piano dell’incremento demografico, dello sviluppo urbanistico e della dinamica sociale nel suo complesso. L’espansione delle città si accompagna alla trasformazione del loro aspetto: mura, chiese, edifici pubblici e palazzi di abitazione danno nuovi connotati al paesaggio urbano e la loro edificazione s’intreccia con più complesse dinamiche di ordine geopolitico. La città di Ferentino, ubicata sulla via Latina in posizione strategica tra Roma e il regno normanno, viene scelta all’inizio del pontificato di Innocenzo III (1198-1216) quale capitale politica e amministrativa della Provincia di Campagna e Marittima, diventando altresì sede di soggiorno dei pontefici così come altre importanti città quali Viterbo, Anagni e Orvieto. Pertanto, a Ferentino si attua un improvviso e radicale rinnovamento dell’intero nucleo urbano secondo un programma unitario e organico: tutta l’edilizia cittadina, religiosa come civile, pubblica come privata, è investita da tale fenomeno che non si configura quale semplice aggiornamento del gusto architettonico quanto come intervento “autoritario”, tale da soppiantare una cultura ancora legata al mondo romano in favore di un’altra che guarda a esperienze architettoniche ultramontane. Infatti, la nuova facies della città risente dell’influenza dei grandi cantieri abbaziali di Fossanova (1208) e Casamari (1217) che diedero un nuovo indirizzo alla storia artistica del Lazio meridionale, introducendo innovative forme e tecniche costruttive. Nel riprendere gli ultimi studi sulla Ferentino medievale, ormai desueti poiché condotti all’inizio degli anni Ottanta, la ricerca proposta intende indagare i caratteri di questo nuovo linguaggio architettonico della città sotto il profilo estetico, costruttivo, urbanistico e tipologico, concentrandosi sull’edilizia tanto religiosa quanto civile del XIII secolo.
2017
9788893492287
Ferentino
medioevo
architettura civile
Duecento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/556270
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