La crisi ambientale è soprattutto un problema etico, cioè riguarda il nostro modo d’agire (De Moor et al., 2020; Hayes, O’Neill, 2021), ed i giovani appartenenti alla nuova generazione sembrerebbero assumersi la responsabilità delle proprie azioni prestando attenzione alle conseguenze prodotte dalle stesse. Il rapporto tra giovani e questione ambientale sembra però, in generale, presentare delle contraddizioni intrinseche: se da una parte nelle nuove generazioni il tema della crisi climatica è in grado di animarle e appassionarle in una partecipazione attiva, dall’altra sottolinea l’ambivalente approccio dei giovani alla questione ambientale, evidenziando soprattutto la resistenza alla concretizzazione di forme di partecipazione, organizzazione e manifestazione individuale e collettiva (Istituto Toniolo, 2019). Significativa è la presenza sul terreno della mobilitazione del movimento Fridays For Future che coinvolge un gran numero di attivisti e simpatizzanti scesi in piazza per rivendicare il diritto ad avere un futuro sostenibile per la loro generazione e quelle a venire. Essi chiedono alle soggettività individuali e collettive di modificare radicalmente le proprie abitudini in chiave ambientalista attraverso azioni all’insegna della salvaguardia del pianeta e reclamano alle istituzioni la definizione di politiche efficaci nel prevenire e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici. Il paper si propone di indagare quali sono i fattori che spingono i giovani a prendere parte al movimento FFF, osservandone i contorni e le sfumature del loro coinvolgimento, con speciale focalizzazione sul tema dell’etica della responsabilità, cioè della valutazione delle conseguenze dei propri comportamenti (Weber, 1919: 109; Francesconi et al., 2021). Attraverso una campagna di interviste non direttive agli attivisti del movimento attivi sul territorio catanese e a livello nazionale si cercherà di individuare eventuali discrasie tra le dichiarazioni di azione a favore della sostenibilità ambientale e la loro concreta attuazione, si cercherà altresì di individuare nelle loro narrazioni l’esigenza e la capacità di analisi e valutazione delle conseguenze dei comportamenti dei singoli, delle collettività e delle istituzioni come processo chiave per la sostenibilità ambientale.
Basta false promesse! Conversazioni con i FridaysForFuture sull’etica della responsabilità a favore dell’ambiente
Daher LM
;Mavica G;Scieri A
2024-01-01
Abstract
La crisi ambientale è soprattutto un problema etico, cioè riguarda il nostro modo d’agire (De Moor et al., 2020; Hayes, O’Neill, 2021), ed i giovani appartenenti alla nuova generazione sembrerebbero assumersi la responsabilità delle proprie azioni prestando attenzione alle conseguenze prodotte dalle stesse. Il rapporto tra giovani e questione ambientale sembra però, in generale, presentare delle contraddizioni intrinseche: se da una parte nelle nuove generazioni il tema della crisi climatica è in grado di animarle e appassionarle in una partecipazione attiva, dall’altra sottolinea l’ambivalente approccio dei giovani alla questione ambientale, evidenziando soprattutto la resistenza alla concretizzazione di forme di partecipazione, organizzazione e manifestazione individuale e collettiva (Istituto Toniolo, 2019). Significativa è la presenza sul terreno della mobilitazione del movimento Fridays For Future che coinvolge un gran numero di attivisti e simpatizzanti scesi in piazza per rivendicare il diritto ad avere un futuro sostenibile per la loro generazione e quelle a venire. Essi chiedono alle soggettività individuali e collettive di modificare radicalmente le proprie abitudini in chiave ambientalista attraverso azioni all’insegna della salvaguardia del pianeta e reclamano alle istituzioni la definizione di politiche efficaci nel prevenire e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici. Il paper si propone di indagare quali sono i fattori che spingono i giovani a prendere parte al movimento FFF, osservandone i contorni e le sfumature del loro coinvolgimento, con speciale focalizzazione sul tema dell’etica della responsabilità, cioè della valutazione delle conseguenze dei propri comportamenti (Weber, 1919: 109; Francesconi et al., 2021). Attraverso una campagna di interviste non direttive agli attivisti del movimento attivi sul territorio catanese e a livello nazionale si cercherà di individuare eventuali discrasie tra le dichiarazioni di azione a favore della sostenibilità ambientale e la loro concreta attuazione, si cercherà altresì di individuare nelle loro narrazioni l’esigenza e la capacità di analisi e valutazione delle conseguenze dei comportamenti dei singoli, delle collettività e delle istituzioni come processo chiave per la sostenibilità ambientale.File | Dimensione | Formato | |
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