In epoca postunitaria la questione della fiaba in Italia riveste un’importanza identitaria capitale, poiché ogni scelta scrittoria diventa una scelta di campo che tocca il problema dell’educazione delle nuove generazioni e la Scuola come istituzione cardine del neo stato italiano. Le opzioni espressive andavano da una scelta pienamente dialettale (Pitrè 1875), a una scelta toscanista (Capuana 1881/1901). Con piena ed esplicita opposizione all’opera di Pitrè, Capuana scrisse le sue fiabe tra oralità e letterarietà adottando un italiano non solo di stampo manzoniano ma rivolto alla tradizione letteratura, riuscendo tuttavia a conservare il "colorito locale".
Tra magia dell'oralità e incanto della scrittura
SARDO, ROSARIA
2015-01-01
Abstract
In epoca postunitaria la questione della fiaba in Italia riveste un’importanza identitaria capitale, poiché ogni scelta scrittoria diventa una scelta di campo che tocca il problema dell’educazione delle nuove generazioni e la Scuola come istituzione cardine del neo stato italiano. Le opzioni espressive andavano da una scelta pienamente dialettale (Pitrè 1875), a una scelta toscanista (Capuana 1881/1901). Con piena ed esplicita opposizione all’opera di Pitrè, Capuana scrisse le sue fiabe tra oralità e letterarietà adottando un italiano non solo di stampo manzoniano ma rivolto alla tradizione letteratura, riuscendo tuttavia a conservare il "colorito locale".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.