Negli ultimi anni, nei paesi più avanzati nella ricerca sul gambling, l’obiettivo delle attività di prevenzione si è spostato prevalentemente sulla capacità degli individui di riconoscere segni di dipendenza da gioco d’azzardo su sé stessi e sugli altri. Gli obiettivi a breve termine che ci si propone di affrontare sono legati al coinvolgimento di esperti nel settore della prevenzione che possano partecipare, insieme agli organi politici, alla creazione di politiche e strategie di intervento e di valutazione degli effetti del gioco. Ad un trattamento settorializzato si cerca di sostituire l’idea di un trattamento multidimensionale. Ad esempio, mentre inizialmente il trattamento cognitivo- comportamentale si focalizzava soprattutto sul superamento delle false credenze che il giocatore aveva creato in relazione al gioco, negli studi più recenti l’attenzione della cura è focalizzata su tutte le altre dimensioni personali coinvolte nel gioco. Tra queste: il riacquistare i rapporti familiari e sociali che sono stati compromessi a causa della dipendenza da gioco; la cura della dimensione lavorativa, dei debiti di gioco; il riprendere consapevolezza delle reali cause che hanno portato alla formazione di una dipendenza da gioco; il trattamento di possibili psicopatologie o altre dipendenze associate al gioco. Si è modificato nel tempo anche il modo di considerare l’astinenza, soprattutto l’idea che il giocatore una volta iniziato il trattamento dovesse smettere immediatamente di giocare. Studi più recenti hanno invece confermato che la maggior parte degli abbandoni del trattamento è legata all’incapacità di astenersi completamente dal gioco, per cui si è più attenti nei programmi terapeutici a considerare metodiche di gioco programmato e controllato. Il giocatore insieme al terapeuta stabilisce la quantità di soldi e il tempo da spendere nel gioco in modo da creare una riduzione graduale delle attività che può meglio favorire l’autoefficacia del paziente. L’astinenza totale e immediata dal gioco continua ad essere utilizzata nei casi in cui è il giocatore stesso a comprendere di aver bisogno di una interruzione immediata e, di conseguenza, può prendere la decisione di iscrivere il proprio nome nelle liste di autoesclusione. La comprensione delle cause che hanno indotto la dipendenza da gioco aiuta inoltre il paziente a non indirizzare le sue attività in altri tipi di gioco e mantenere così la dipendenza

Prevenzione e trattamento del gioco d'azzardo patologico

CASTORINA, Salvatore;
2011-01-01

Abstract

Negli ultimi anni, nei paesi più avanzati nella ricerca sul gambling, l’obiettivo delle attività di prevenzione si è spostato prevalentemente sulla capacità degli individui di riconoscere segni di dipendenza da gioco d’azzardo su sé stessi e sugli altri. Gli obiettivi a breve termine che ci si propone di affrontare sono legati al coinvolgimento di esperti nel settore della prevenzione che possano partecipare, insieme agli organi politici, alla creazione di politiche e strategie di intervento e di valutazione degli effetti del gioco. Ad un trattamento settorializzato si cerca di sostituire l’idea di un trattamento multidimensionale. Ad esempio, mentre inizialmente il trattamento cognitivo- comportamentale si focalizzava soprattutto sul superamento delle false credenze che il giocatore aveva creato in relazione al gioco, negli studi più recenti l’attenzione della cura è focalizzata su tutte le altre dimensioni personali coinvolte nel gioco. Tra queste: il riacquistare i rapporti familiari e sociali che sono stati compromessi a causa della dipendenza da gioco; la cura della dimensione lavorativa, dei debiti di gioco; il riprendere consapevolezza delle reali cause che hanno portato alla formazione di una dipendenza da gioco; il trattamento di possibili psicopatologie o altre dipendenze associate al gioco. Si è modificato nel tempo anche il modo di considerare l’astinenza, soprattutto l’idea che il giocatore una volta iniziato il trattamento dovesse smettere immediatamente di giocare. Studi più recenti hanno invece confermato che la maggior parte degli abbandoni del trattamento è legata all’incapacità di astenersi completamente dal gioco, per cui si è più attenti nei programmi terapeutici a considerare metodiche di gioco programmato e controllato. Il giocatore insieme al terapeuta stabilisce la quantità di soldi e il tempo da spendere nel gioco in modo da creare una riduzione graduale delle attività che può meglio favorire l’autoefficacia del paziente. L’astinenza totale e immediata dal gioco continua ad essere utilizzata nei casi in cui è il giocatore stesso a comprendere di aver bisogno di una interruzione immediata e, di conseguenza, può prendere la decisione di iscrivere il proprio nome nelle liste di autoesclusione. La comprensione delle cause che hanno indotto la dipendenza da gioco aiuta inoltre il paziente a non indirizzare le sue attività in altri tipi di gioco e mantenere così la dipendenza
2011
9788877965684
Gambling patologico; Dipendenza; Astinenza dal gambling
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/56891
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