SOCIETà COMPLESSA, UNIVERSO VALORIALE E STILI DI VITA DEI GIOVANI DI ACIREALE

Il capitolo è dedicato a uno studio sul campo in materia di universo valoriale e stili di vita dei giovani siciliani. In particolare, commenta i risultati di una ricerca condotta, tramite la somministrazione di un questionario semi strutturato costituto da una batteria di 48 domande, “a valanga” sull’intero universo degli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori del territorio di Acireale. In particolare, le domande hanno riguardato quattro grandi campi di ricerca : l’impegno civile, ovvero la disponibilità e l’interesse dei giovani a spendersi in azioni collettive sia nella sfera tradizionale della politica sia nella sfera del sociale; l’importanza dello studio e l’idea rispetto al futuro, ovvero il modo con il quale i giovani percepiscono le tappe (formative) che li preparano al futuro; gli stili di vita, ovvero il modo di impiegare il tempo libero, i comportamenti condivisi con il gruppo dei pari, l’uso della droga e dell’alcol; l’universo valoriale, con riferimento sia ai temi tradizionalmente al centro di questa età (amicizia, amore, sessualità) sia ai valori delle libertà e del principio di autodeterminazione, e della tolleranza verso l’«alterità». In conclusione, i risultati della ricerca hanno innanzitutto rivelato il grave deficit di strumenti conoscitivi e di analisi che, nell’impedire ai giovani di comprendere a fondo la realtà che li circonda, impedisce loro quella «cittadinanza attiva» che si fonda sulla partecipazione consapevole e responsabile dei giovani alla vita della comunità della quale essi «sono parte» e che sin d’ora (i giovani come cittadini già oggi) contribuiscono a costruire. In tale prospettiva, trovano spiegazione la “cultura” della cosiddetta «presentificazione» (la scelta di vivere l’oggi senza troppo preoccuparsi di progettare il futuro e implementarlo sin da subito), ma anche le spinte verso i sicuri ripari offerti dalla famiglia e dal gruppo dei pari (la rete di sicurezza e solidarietà che viene prolungata ben oltre l’età anagrafica dell’adolescenza), e, su tutto, un diffuso senso di «disorientamento» e persino di smarrimento a riconoscere il “senso” delle cose e delle attività che punteggiano la vita della società. Al di là di questo “collante”, dalle risposte dei giovani risalta però anche la loro indeterminatezza, variabilità ed “eclettismo” al punto da spingerli sino all’estremo limite di una soggettività «multidimensionale». Un fenomeno, questo, che certamente trova fertile terreno nella condizione di permanente “sperimentazione” propria dell’età giovanile, ma che altrettanto certamente si esalta e rafforza nel quadro delle condizioni di instabilità, incertezza, irresolutezza e contraddittorietà che costituiscono, ad Acireale non meno che altrove, le «proprietà» delle società complesse contemporanee.