La reazione dei giudici italiani, e della cultura giuridica italiana, all'introduzione del concetto di razza nell'ordinamento, a seguito della promulgazione delle leggi razziali antisemite. L'uso del tecnicismo e del formalismo giuridico per arginare gli effetti dirompenti prodotti dalle leggi razziali sull'ordinamento. La reazione dei giudici all'art. 26 del rd 1728 del 1938 che escludeva la possibilità di impugnare davanti al giudice amministrativo il provvedimento assunto dal potere esecutivo in applicazione delle leggi razziali.

La giustizia della razza. I tribunali e l’art. 26 del r.d. 1728 del 17 novembre 1938

SPECIALE, Giuseppe
2015-01-01

Abstract

La reazione dei giudici italiani, e della cultura giuridica italiana, all'introduzione del concetto di razza nell'ordinamento, a seguito della promulgazione delle leggi razziali antisemite. L'uso del tecnicismo e del formalismo giuridico per arginare gli effetti dirompenti prodotti dalle leggi razziali sull'ordinamento. La reazione dei giudici all'art. 26 del rd 1728 del 1938 che escludeva la possibilità di impugnare davanti al giudice amministrativo il provvedimento assunto dal potere esecutivo in applicazione delle leggi razziali.
2015
9788868432423
Leggi razziali; Antisemitismo; Giurisdizione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/57226
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