Il volume raccoglie i saggi di alcuni relatori del X Convegno Internazionale di Storia dell’Architettura organizzato nel dicembre 2005 a Siracusa dal Centro Internazionale di Studi sul Barocco, in occasione del riconoscimento Unesco di Siracusa e del distretto sud est della Sicilia. Alcuni saggi testimoniano l’esperienza di intellettuali europei che attraverso la cultura di viaggio, il Grand Tour, hanno ricercato nell’immaginario del Mito le radici comuni della classicità nella Magna Grecia. Particolarmente interessanti sono le citazioni di memorie, appunti di viaggio, disegni e rilevi dei viaggiatori. Da tali documenti si rivela l’intensa emozione della scoperta architettonica, archeologica e paesaggistica. Le impressioni descritte diventano una ricognizione della “geografia umana” della Sicilia tra il XVII e il XIX sec. d.C. , concorrono inoltre a migliorare la comprensione delle dinamiche di trasformazione del territorio e delle città. Alcuni scritti rappresentano invece le problematiche connesse alle principali trasformazioni urbane della storia recente e contemporanea, gli ultimi due secoli, avvenuti nell’isola di Ortigia. Il saggio “Architettura contemporanea e antico Siracusa”, pone l’attenzione sul patrimonio architettonico, archeologico,ambientale e culturale sul sistema di norme e vincoli che ne determinano la gestione e apre uno scenario possibile su un utilizzo contemporaneo di tali giacimenti , lontano dalle revisioni nostalgiche dei alcuni conservatori e gli slanci degli eterodossi. Non è auspicabile guardare la città storica con un approccio univoco e generalizzato con un indifferenziato regime di vincoli, come quello attuato su singolari e riconosciuti beni monumentali che sono un irripetibile patrimonio da tutelare. La cultura architettonica contemporanea non può rischiare di essere relegata al ruolo prevalente dei “sorveglianti” o di “manutentori” dei centri storici. Il principio della conservazione tout court è un’astrazione. In Italia si corre i rischio di conservare di tutto con grave eccesso, per il timore o la manifesta incapacità di interpretare la mutevolezza dell’esistente ed in particolare modo della città storica. In periodi molto lunghi un simile approccio può snaturare la sedimentazione di culture diverse, che è il principio della sopravvivenza dei centri storici. La principale attenzione va rivolta, in tal caso, alle testimonianze fisiche del passato che sono generatrici del palinsesto della città storica, che è una successione stratificata di fatti urbani discontinui. A differenza di molte città di nuova fondazione del Val di Noto il centro storico di Siracusa, ovvero l’isola di Ortigia, è la sintesi di straordinari eventi sedimentati nel tempo. Quello che a prima vista può sembrare un unicum, in realtà è una sequenza di “fratture” ed “assestamenti”, è un continuo “bradisismo”.

Architettura contemporanea e antico a Siracusa

LATINA, Vincenzo
2006-01-01

Abstract

Il volume raccoglie i saggi di alcuni relatori del X Convegno Internazionale di Storia dell’Architettura organizzato nel dicembre 2005 a Siracusa dal Centro Internazionale di Studi sul Barocco, in occasione del riconoscimento Unesco di Siracusa e del distretto sud est della Sicilia. Alcuni saggi testimoniano l’esperienza di intellettuali europei che attraverso la cultura di viaggio, il Grand Tour, hanno ricercato nell’immaginario del Mito le radici comuni della classicità nella Magna Grecia. Particolarmente interessanti sono le citazioni di memorie, appunti di viaggio, disegni e rilevi dei viaggiatori. Da tali documenti si rivela l’intensa emozione della scoperta architettonica, archeologica e paesaggistica. Le impressioni descritte diventano una ricognizione della “geografia umana” della Sicilia tra il XVII e il XIX sec. d.C. , concorrono inoltre a migliorare la comprensione delle dinamiche di trasformazione del territorio e delle città. Alcuni scritti rappresentano invece le problematiche connesse alle principali trasformazioni urbane della storia recente e contemporanea, gli ultimi due secoli, avvenuti nell’isola di Ortigia. Il saggio “Architettura contemporanea e antico Siracusa”, pone l’attenzione sul patrimonio architettonico, archeologico,ambientale e culturale sul sistema di norme e vincoli che ne determinano la gestione e apre uno scenario possibile su un utilizzo contemporaneo di tali giacimenti , lontano dalle revisioni nostalgiche dei alcuni conservatori e gli slanci degli eterodossi. Non è auspicabile guardare la città storica con un approccio univoco e generalizzato con un indifferenziato regime di vincoli, come quello attuato su singolari e riconosciuti beni monumentali che sono un irripetibile patrimonio da tutelare. La cultura architettonica contemporanea non può rischiare di essere relegata al ruolo prevalente dei “sorveglianti” o di “manutentori” dei centri storici. Il principio della conservazione tout court è un’astrazione. In Italia si corre i rischio di conservare di tutto con grave eccesso, per il timore o la manifesta incapacità di interpretare la mutevolezza dell’esistente ed in particolare modo della città storica. In periodi molto lunghi un simile approccio può snaturare la sedimentazione di culture diverse, che è il principio della sopravvivenza dei centri storici. La principale attenzione va rivolta, in tal caso, alle testimonianze fisiche del passato che sono generatrici del palinsesto della città storica, che è una successione stratificata di fatti urbani discontinui. A differenza di molte città di nuova fondazione del Val di Noto il centro storico di Siracusa, ovvero l’isola di Ortigia, è la sintesi di straordinari eventi sedimentati nel tempo. Quello che a prima vista può sembrare un unicum, in realtà è una sequenza di “fratture” ed “assestamenti”, è un continuo “bradisismo”.
2006
978-88-492-1143-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/57950
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