In ambito di studi sulla traduzione, quelli dedicati alla traduzione letteraria sono numericamente più significativi e di più antica origine, basati sulla ingannevole premessa che le ricerche svolte in ambito letterario possano essere utilizzate per una riflessione in ambito di traduzione non letteraria. I due ambiti sono, invece, diversi, così come non coincidenti sono gli obiettivi e le strategie utilizzabili per tradurre. Newmark sostiene che la differenza sostanziale tra i due tipi di traduzione sia da ricercarsi nell'intenzione che li genera: mentre i testi letterari appartengono al mondo dell'immaginazione, quelli non letterari appartengono a quello dei fatti. I due ambiti sono ontologicamente diversi, ma sempre interconnessi per quanto attiene alla traduzione. L'ambito della traduzione convive, dunque, con una scissione, che contraddistingue anche la sfera della traduzione letteraria per quanto attiene all'attenzione dedicata ai suoi diversi aspetti. Mi riferisco agli aspetti legati alle varietà linguistiche, che arricchiscono le opere letterarie, e a volte ne determinano la fortuna, ma a cui viene dedicata minore attenzione teorica e strategica. In ambito di Translation Studies, alla differenza saussuriana tra langue e parole è stata prestata poca attenzione; recente è, infatti, l’interesse dedicato all’uso linguistico individuale, alle varietà linguistiche, dialetti inclusi. Il dialetto è, spesso, un eccezionale protagonista di opere letterarie, aiuta a contestualizzare un tempo e un luogo, a caratterizzare personaggi, comunità o gruppi sociali. Proprio per questo suo ruolo non solo strategicamente linguistico ma anche narrativo e diegetico, il dialetto o altra varietà linguistica impone una riflessione impegnativa da un punto di vista meramente traduttologico.L'obiettivo di questo mio contributo è evidenziare la forza che la varietà dialettale può “regalare” all'opera letteraria e analizzare come sia possibile tradurre il dialetto in un testo letterario, considerando il diverso ruolo che essa può svolgere, un ruolo diegetico-narrativo e non semplicemente stilistico o linguistico. Per questo mio scopo, proporrò l'analisi di alcuni estratti da quattro opere, due in italiano e due in inglese, caratterizzati dalla presenza di varietà dialettali-sociali funzionalmente diverse.
Keep calm & translate: varietà sociolinguistiche e traduzione letteraria
VIGO, Francesca Maria
2016-01-01
Abstract
In ambito di studi sulla traduzione, quelli dedicati alla traduzione letteraria sono numericamente più significativi e di più antica origine, basati sulla ingannevole premessa che le ricerche svolte in ambito letterario possano essere utilizzate per una riflessione in ambito di traduzione non letteraria. I due ambiti sono, invece, diversi, così come non coincidenti sono gli obiettivi e le strategie utilizzabili per tradurre. Newmark sostiene che la differenza sostanziale tra i due tipi di traduzione sia da ricercarsi nell'intenzione che li genera: mentre i testi letterari appartengono al mondo dell'immaginazione, quelli non letterari appartengono a quello dei fatti. I due ambiti sono ontologicamente diversi, ma sempre interconnessi per quanto attiene alla traduzione. L'ambito della traduzione convive, dunque, con una scissione, che contraddistingue anche la sfera della traduzione letteraria per quanto attiene all'attenzione dedicata ai suoi diversi aspetti. Mi riferisco agli aspetti legati alle varietà linguistiche, che arricchiscono le opere letterarie, e a volte ne determinano la fortuna, ma a cui viene dedicata minore attenzione teorica e strategica. In ambito di Translation Studies, alla differenza saussuriana tra langue e parole è stata prestata poca attenzione; recente è, infatti, l’interesse dedicato all’uso linguistico individuale, alle varietà linguistiche, dialetti inclusi. Il dialetto è, spesso, un eccezionale protagonista di opere letterarie, aiuta a contestualizzare un tempo e un luogo, a caratterizzare personaggi, comunità o gruppi sociali. Proprio per questo suo ruolo non solo strategicamente linguistico ma anche narrativo e diegetico, il dialetto o altra varietà linguistica impone una riflessione impegnativa da un punto di vista meramente traduttologico.L'obiettivo di questo mio contributo è evidenziare la forza che la varietà dialettale può “regalare” all'opera letteraria e analizzare come sia possibile tradurre il dialetto in un testo letterario, considerando il diverso ruolo che essa può svolgere, un ruolo diegetico-narrativo e non semplicemente stilistico o linguistico. Per questo mio scopo, proporrò l'analisi di alcuni estratti da quattro opere, due in italiano e due in inglese, caratterizzati dalla presenza di varietà dialettali-sociali funzionalmente diverse.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
3. Vigo F. KEEP CALM & TRANSLATE_ Sfaccettature.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Dimensione
7.2 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.2 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.