Nell’ampio e variegato spazio comunicativo del Viceregno spagnolo, le corti vicereali e le piccole corti nobiliari itineranti rappresentano snodi non solo di potere, ma di diffusione di modelli di comportamento e di lingua, con importanti riflessi nella produzione testuale. Per osservare tali reti relazionali in un tessuto sociolinguistico dai confini fluidi, si è scelto di focalizzare l’attenzione sulla figura e sul repertorio comunicativo di Luigi Guglielmo Moncada, che, muovendosi con la sua corte tra Sicilia, Spagna e Sardegna, riuscì a creare reticoli culturali e linguistici ancora in parte da esplorare, soprattutto per il viceregno sardo (1644-1649). Intellettuale, poeta, uomo politico di prestigio, portatore di una forte identità culturale - da ricondurre da una parte a un sicilianismo illustre letterario e dall’altra a circuiti accademici orientati alla comunicazione panregionale in toscano – potrebbe, insieme alla sua corte, aver dato un impulso comunicativo in direzione di una cultura pan italiana attraverso l’impatto “mediatico” delle liturgie di potere da lui promosse, con attività teatrali, cerimonie sfarzose e orazioni declamate, nel periodo del viceregno sardo. Una ricognizione di testi burocratici, epistolari, letterari di quel significativo quinquennio - da confrontare coi testi già analizzati dagli studiosi che si sono occupati del periodo vicereale nel suo insieme - potrà integrare il quadro di quel sistema comunicativo, caratterizzato da diverse proporzioni di trilinguismo (sardo, spagnolo, toscano) nelle varie tradizioni discorsive.

Reticoli comunicativi e giochi di potere tra Sicilia e Sardegna al tempo del viceregno di Luigi Guglielmo Moncada (1644-1649)

Sardo Rosaria
2023-01-01

Abstract

Nell’ampio e variegato spazio comunicativo del Viceregno spagnolo, le corti vicereali e le piccole corti nobiliari itineranti rappresentano snodi non solo di potere, ma di diffusione di modelli di comportamento e di lingua, con importanti riflessi nella produzione testuale. Per osservare tali reti relazionali in un tessuto sociolinguistico dai confini fluidi, si è scelto di focalizzare l’attenzione sulla figura e sul repertorio comunicativo di Luigi Guglielmo Moncada, che, muovendosi con la sua corte tra Sicilia, Spagna e Sardegna, riuscì a creare reticoli culturali e linguistici ancora in parte da esplorare, soprattutto per il viceregno sardo (1644-1649). Intellettuale, poeta, uomo politico di prestigio, portatore di una forte identità culturale - da ricondurre da una parte a un sicilianismo illustre letterario e dall’altra a circuiti accademici orientati alla comunicazione panregionale in toscano – potrebbe, insieme alla sua corte, aver dato un impulso comunicativo in direzione di una cultura pan italiana attraverso l’impatto “mediatico” delle liturgie di potere da lui promosse, con attività teatrali, cerimonie sfarzose e orazioni declamate, nel periodo del viceregno sardo. Una ricognizione di testi burocratici, epistolari, letterari di quel significativo quinquennio - da confrontare coi testi già analizzati dagli studiosi che si sono occupati del periodo vicereale nel suo insieme - potrà integrare il quadro di quel sistema comunicativo, caratterizzato da diverse proporzioni di trilinguismo (sardo, spagnolo, toscano) nelle varie tradizioni discorsive.
2023
978-88-3312-112-3
viceregno spagnolo, lingue in contatto, tradizioni discorsive, Seicento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/580870
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