Italy has had current seismic characteristics for millennia, expressing its complex geodynamic history. The seismic hazard of a territory is by definition 'stationary', i.e. it does not vary much through thousands or tens of thousands of years: it is the seismic risk - which derives from the convolution of that hazard with the quantity and value of what is exposed on the territory and with its vulnerability - to change through the ages. Population growth continues to weigh heavily on the most attractive urban areas, bringing out the quantity and quality of objects exposed to environmental risks with ever greater clarity. In addition, the socio-demographic and economic transformations, which began as early as the late seventies, have changed the social structure with consequences that affect the exposure of different social categories to natural hazards. This research explores the seismic risk with an analytical vision that embraces the physical component of the vulnerability of the urban building heritage and the element of socio-demographic vulnerability intended as drivers for the amplification of disasters, with the aim of defining a methodology that, at different levels of analysis, aimed at orienting land-use policies compatible with the different levels of physical risk and social risk. Since earthquake risk is by definition a social as well as a physical phenomenon, the research aims to identify strategies that contemplate the 'objective' and 'perceptual' aspects of risk through the convergence of the two strategies. This imposes effects on urban planning through the adoption of policies that local actors can screen for introducing perceptual mechanisms among the Plan's information tools.

L’Italia ha da millenni i caratteri sismici attuali, espressione della sua complessa storia geodinamica e della vita stessa della Terra. La pericolosità sismica di un territorio è per definizione ‘stazionaria’, ovvero non varia molto attraverso le migliaia o decine di migliaia di anni: è il rischio sismico – che deriva dalla convoluzione di quella pericolosità con la quantità e il valore di ciò che è esposto sul territorio e con la sua vulnerabilità – a cambiare attraverso le epoche. La crescita demografica continua a gravare in maniera pressante sulle aree urbane più attrattive, facendo emergere con sempre maggiore chiarezza la quantità e qualità degli oggetti esposti ai rischi ambientali. Inoltre le trasformazioni socio-demografiche ed economiche, cominciate già alla fine degli anni Settanta, hanno modificato la struttura sociale con conseguenze che si ripercuotono sull’esposizione delle diverse categorie sociali ai rischi naturali. Questa ricerca esplora il rischio sismico con una visione analitica che abbraccia la componente fisica della vulnerabilità del patrimonio edilizio urbano e la componente della vulnerabilità socio-demografica intesi come drivers di amplificazione dei disastri, ponendosi come obiettivo la definizione di una metodologia che, a differenti livelli di analisi, miri a orientare politiche di uso del suolo compatibili coi diversi livelli di rischio fisico e rischio sociale. Se il rischio sismico è per definizione un fenomeno di carattere sociale oltre che fisico la ricerca mira a individuare strategie che contemplino gli aspetti ‘oggettivi’ e gli aspetti ‘percettivi’ del rischio, attraverso la convergenza delle due strategie. Questo impone degli effetti sulla pianificazione urbana attraverso l’adozione di policy che gli attori locali possono vagliare per introdurre i meccanismi percettivi tra gli strumenti informativi del Piano.

Rischio fisico e rischio sociale. Nuove strategie urbane per la prevenzione sismica tra conoscenza e percezione del rischio / Fischer, Eliana. - (2022 Sep 07).

Rischio fisico e rischio sociale. Nuove strategie urbane per la prevenzione sismica tra conoscenza e percezione del rischio.

FISCHER, ELIANA
2022-09-07

Abstract

Italy has had current seismic characteristics for millennia, expressing its complex geodynamic history. The seismic hazard of a territory is by definition 'stationary', i.e. it does not vary much through thousands or tens of thousands of years: it is the seismic risk - which derives from the convolution of that hazard with the quantity and value of what is exposed on the territory and with its vulnerability - to change through the ages. Population growth continues to weigh heavily on the most attractive urban areas, bringing out the quantity and quality of objects exposed to environmental risks with ever greater clarity. In addition, the socio-demographic and economic transformations, which began as early as the late seventies, have changed the social structure with consequences that affect the exposure of different social categories to natural hazards. This research explores the seismic risk with an analytical vision that embraces the physical component of the vulnerability of the urban building heritage and the element of socio-demographic vulnerability intended as drivers for the amplification of disasters, with the aim of defining a methodology that, at different levels of analysis, aimed at orienting land-use policies compatible with the different levels of physical risk and social risk. Since earthquake risk is by definition a social as well as a physical phenomenon, the research aims to identify strategies that contemplate the 'objective' and 'perceptual' aspects of risk through the convergence of the two strategies. This imposes effects on urban planning through the adoption of policies that local actors can screen for introducing perceptual mechanisms among the Plan's information tools.
7-set-2022
L’Italia ha da millenni i caratteri sismici attuali, espressione della sua complessa storia geodinamica e della vita stessa della Terra. La pericolosità sismica di un territorio è per definizione ‘stazionaria’, ovvero non varia molto attraverso le migliaia o decine di migliaia di anni: è il rischio sismico – che deriva dalla convoluzione di quella pericolosità con la quantità e il valore di ciò che è esposto sul territorio e con la sua vulnerabilità – a cambiare attraverso le epoche. La crescita demografica continua a gravare in maniera pressante sulle aree urbane più attrattive, facendo emergere con sempre maggiore chiarezza la quantità e qualità degli oggetti esposti ai rischi ambientali. Inoltre le trasformazioni socio-demografiche ed economiche, cominciate già alla fine degli anni Settanta, hanno modificato la struttura sociale con conseguenze che si ripercuotono sull’esposizione delle diverse categorie sociali ai rischi naturali. Questa ricerca esplora il rischio sismico con una visione analitica che abbraccia la componente fisica della vulnerabilità del patrimonio edilizio urbano e la componente della vulnerabilità socio-demografica intesi come drivers di amplificazione dei disastri, ponendosi come obiettivo la definizione di una metodologia che, a differenti livelli di analisi, miri a orientare politiche di uso del suolo compatibili coi diversi livelli di rischio fisico e rischio sociale. Se il rischio sismico è per definizione un fenomeno di carattere sociale oltre che fisico la ricerca mira a individuare strategie che contemplino gli aspetti ‘oggettivi’ e gli aspetti ‘percettivi’ del rischio, attraverso la convergenza delle due strategie. Questo impone degli effetti sulla pianificazione urbana attraverso l’adozione di policy che gli attori locali possono vagliare per introdurre i meccanismi percettivi tra gli strumenti informativi del Piano.
Seismic risk, Perceived risk, Seismic prevention policies, Metropolitan area, Urban vulnerability, Social vulnerability
Rischio sismico, Rischio percepito, Politiche urbane di prevenzione sismica, Area metropolitana, Vulnerabilità urbana, Vulnerabilità sociale
Rischio fisico e rischio sociale. Nuove strategie urbane per la prevenzione sismica tra conoscenza e percezione del rischio / Fischer, Eliana. - (2022 Sep 07).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581231
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