The Convention adopted by UNESCO in 2003 redefined the concept of intangible cultural heritage in the sign of a clear shift from a humanistic to an anthropological conception. The new emphasis placed by the Convention on research and documentation interventions coincides with the increase in good practices of archives, especially digital ones, rethought not as mere repositories of memory, but as real devices of continuous reconfiguration of artistic processes. Starting from these considerations, the essay draws on the fundamental distinction between repertory/embodied knowledge and archive theorised by Diana Taylor to analyse the use of the archive device applied to the preservation, valorisation and therefore reactivation of theatrical documents.

La Convenzione adottata dall’UNESCO nel 2003 ha ridefinito il concetto di patrimonio culturale immateriale nel segno di un netto slittamento da una concezione di stampo umanistico a una di matrice antropologica. Il nuovo accento posto dalla Convenzione sugli interventi di ricerca e documentazione coincide con l’incremento delle buone pratiche degli archivi, soprattutto digitali, ripensati non come meri depositi di memoria, ma come dei veri e propri dispositivi di continua riconfigurazione dei processi artistici. Muovendo da queste considerazioni, il contributo attinge alla fondamentale distinzione tra repertorio/embodied knowledge e archivio teorizzata da Diana Taylor per analizzare l’utilizzo del dispositivo archivio applicato alla tutela, alla valorizzazione e dunque alla riattivazione dei documenti teatrali.

Archiviare la performance. Questioni, casi studio, paradigmi di azione

Laura Pernice
2023-01-01

Abstract

The Convention adopted by UNESCO in 2003 redefined the concept of intangible cultural heritage in the sign of a clear shift from a humanistic to an anthropological conception. The new emphasis placed by the Convention on research and documentation interventions coincides with the increase in good practices of archives, especially digital ones, rethought not as mere repositories of memory, but as real devices of continuous reconfiguration of artistic processes. Starting from these considerations, the essay draws on the fundamental distinction between repertory/embodied knowledge and archive theorised by Diana Taylor to analyse the use of the archive device applied to the preservation, valorisation and therefore reactivation of theatrical documents.
2023
978-88-491-5780-2
La Convenzione adottata dall’UNESCO nel 2003 ha ridefinito il concetto di patrimonio culturale immateriale nel segno di un netto slittamento da una concezione di stampo umanistico a una di matrice antropologica. Il nuovo accento posto dalla Convenzione sugli interventi di ricerca e documentazione coincide con l’incremento delle buone pratiche degli archivi, soprattutto digitali, ripensati non come meri depositi di memoria, ma come dei veri e propri dispositivi di continua riconfigurazione dei processi artistici. Muovendo da queste considerazioni, il contributo attinge alla fondamentale distinzione tra repertorio/embodied knowledge e archivio teorizzata da Diana Taylor per analizzare l’utilizzo del dispositivo archivio applicato alla tutela, alla valorizzazione e dunque alla riattivazione dei documenti teatrali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581689
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