Il contributo interviene su un tema ritenuto determinante per apprezzare il valore e la funzione assolti dalla disffusione della cultura del positivismo nell'Italia del secondo Ottocento, suggerendo di intendere la stessa natura del modello culturale positivistio nel senso di una filosofia civile implicitamente struturata ed incardinata su vettori di discorso di tipo pedaogico-formativo. Infatti, il positivismo non si propose soltanto come programma di riforma del costume intellettuale della Nazione, auspicando, attraverso i processi della formazione e d'istruzione scolastica, la diffusione di metodi di conoscenza e di giudizio basati sul modello scientific-razionale, votandosi alla coatruzione dello 'strumento'-testa'. Esso interpetò anche un'istanza culturale votata alla riforma della Nazione, in quanto intese valorizzare la dimensione dell'educazione della volontà, piegando tali motivi vers la costruzione di un'etica pubblica intesa alla valorizzazione del 'fare' e del lavoro e disposta al rispetto delle regole e delle norme imposte dalla vita pubblica. In tal senso, la cultira del positivismo cercò di costruire un modello per l'educazione dgli italiani nella delicata fase di assestamento e di primo sviluppo dello Stato unitario, impegnandosi nella costruzione di un costume pratico orientato da valori di laicità, democrazia e solidarietà, interpretando anche un'istanza di modernizzazione della vita nazionale

Il positivismo italiano come filosofia civile dell'educazione

TODARO, LETTERIO
2008-01-01

Abstract

Il contributo interviene su un tema ritenuto determinante per apprezzare il valore e la funzione assolti dalla disffusione della cultura del positivismo nell'Italia del secondo Ottocento, suggerendo di intendere la stessa natura del modello culturale positivistio nel senso di una filosofia civile implicitamente struturata ed incardinata su vettori di discorso di tipo pedaogico-formativo. Infatti, il positivismo non si propose soltanto come programma di riforma del costume intellettuale della Nazione, auspicando, attraverso i processi della formazione e d'istruzione scolastica, la diffusione di metodi di conoscenza e di giudizio basati sul modello scientific-razionale, votandosi alla coatruzione dello 'strumento'-testa'. Esso interpetò anche un'istanza culturale votata alla riforma della Nazione, in quanto intese valorizzare la dimensione dell'educazione della volontà, piegando tali motivi vers la costruzione di un'etica pubblica intesa alla valorizzazione del 'fare' e del lavoro e disposta al rispetto delle regole e delle norme imposte dalla vita pubblica. In tal senso, la cultira del positivismo cercò di costruire un modello per l'educazione dgli italiani nella delicata fase di assestamento e di primo sviluppo dello Stato unitario, impegnandosi nella costruzione di un costume pratico orientato da valori di laicità, democrazia e solidarietà, interpretando anche un'istanza di modernizzazione della vita nazionale
2008
9788877965233
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