Casta diva di Carmine Gallone, proiettato sugli schermi italiani nel 1935 in coincidenza con il primo centenario della morte di Vincenzo Bellini, è unanimemente considerato uno dei più rappresentativi film opera della produzione cinematografica italiana. Altrettanto unanime è la valutazione positiva del remake del 1954, prodotto dallo stesso Gallone su una sceneggiatura non dissimile da quella impiegata nel 1935. Scopo di questo contributo è quello di porre a confronto le due versioni del film, che – al di là delle somiglianze di superficie – appaiono profondamente differenti sul piano della scrittura filmica e della relazione tra la componente visiva e quella sonora. Non meno rilevante è la differente modalità di utilizzazione della musica di Bellini, che nella versione del 1935 risulta del tutto assimilata alla colonna sonora di Willy Schmidt-Gentner, retorica e invadente, laddove nella versione del 1954 la maggiore fedeltà al ‘testo’ e alla sonorità belliniane originali rimandano al nuovo clima culturale degli anni cinquanta, segnato dalla rinascita del belcanto operistico.
Dall'esaltazione del 'genio italico' al melodramma: la duplice declinazione di Casta diva di Carmine Gallone
Seminara, Graziella
2022-01-01
Abstract
Casta diva di Carmine Gallone, proiettato sugli schermi italiani nel 1935 in coincidenza con il primo centenario della morte di Vincenzo Bellini, è unanimemente considerato uno dei più rappresentativi film opera della produzione cinematografica italiana. Altrettanto unanime è la valutazione positiva del remake del 1954, prodotto dallo stesso Gallone su una sceneggiatura non dissimile da quella impiegata nel 1935. Scopo di questo contributo è quello di porre a confronto le due versioni del film, che – al di là delle somiglianze di superficie – appaiono profondamente differenti sul piano della scrittura filmica e della relazione tra la componente visiva e quella sonora. Non meno rilevante è la differente modalità di utilizzazione della musica di Bellini, che nella versione del 1935 risulta del tutto assimilata alla colonna sonora di Willy Schmidt-Gentner, retorica e invadente, laddove nella versione del 1954 la maggiore fedeltà al ‘testo’ e alla sonorità belliniane originali rimandano al nuovo clima culturale degli anni cinquanta, segnato dalla rinascita del belcanto operistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.