Most scholars would agree that urban communities may be recognised by assessing parameters of scale, concentration and differentiation. Indeed, urban centres are not only significantly larger than the norm in their culture; they have also greater resi- dential densities, with abnormally large populations often concentrated in relatively small areas that exhibit clear signs of occupational specializations. In the Aegean, based on survey data, the settlement record seems to be do- minated by farms and hamlets of very small size throughout most phases of prehistory. In Crete, instead, during the second millennium BC some sites seemed to have reached very large size (between 40 and 100 ha), and were supposed to have hosted incredibly large populations, distributed at rates of 400 or 300 individuals per hectares. However, while it is undeniable that Minoan palatial society was urban and complex, based on available data it seems unlikely that palatial sites were also mega-sites extending for tens of hectares, and hosting 20-25 thousand individuals. In this paper, evidence from south central Crete is used to question the approaches that underpin- ned these reconstructions. More specifically, data from Phaistos will be used to demonstrate that the size of the site was massively inflated because all deposits were considered domestic in function and were bracketed into macro-phases. This prevented an appreciation of function, temporality and mobility and ended up in inflating massively the size of the site and mainly the size of population that might have lived there permanently.

La maggior parte degli studiosi concorderebbe sul fatto che le comunità urbane possano essere riconosciute valutando parametri di scala, concentrazione e differenziazione. In effetti, i centri urbani non solo sono significativamente più grandi della norma, ma hanno anche maggiori densità residenziali, con popolazioni inusualmente numerose spesso concentrate in aree relativamente piccole che mostrano chiari segni di specializzazione occupazionale. L’Egeo, durante la maggior parte delle fasi preistoriche, è dominato da fattorie e villaggi di dimensioni molto piccole. Unica eccezione sembrerebbe rappresentata da Creta, dove, nel corso del II millennio a.C. alcuni siti sembrerebbero aver raggiunto dimensioni notevoli (tra 40 e 100 ha), e popolazioni incredibilmente numerose, nella scala di 400 o 300 abitanti per ettaro. Tuttavia, sebbene sia innegabile che la società palaziale minoica fosse urbana e complessa, sulla base dei dati disponibili sembra improbabile che i siti palaziali fossero anche mega-siti che si estendevano per decine di ettari e ospitavano 20- 25 mila individui. In questo articolo, i dati della Creta centro meridionale vengono utilizzati per mettere in discussione gli approcci che hanno sostenuto queste ricostruzioni. Più specificamente, i dati di Festòs verran- no utilizzati per dimostrare che le dimensioni del sito sono state enormemente gonfiate perché, trattandosi di un sito multifase, le ricostruzioni proposte sono state avanzate sulla base distribuzione areale dei depositi, raggruppati in macro-fasi come si fa con i siti identificati con le indagini di superfici. Ciò ha impedito di ap- prezzare funzione, temporalità e mobilità interna e ha finito per gonfiare enormemente le dimensioni del sito e soprattutto la dimensione della popolazione che avrebbe potuto viverci permanentemente.

"Join the dots, but mind the gaps": sull’importanza delle ‘assenze’ nella determina- zione delle dimensioni dei siti archeologici multifase. Osservazioni sulle origini dei mega-siti nella Creta Minoica

Simona V. Todaro
2023-01-01

Abstract

Most scholars would agree that urban communities may be recognised by assessing parameters of scale, concentration and differentiation. Indeed, urban centres are not only significantly larger than the norm in their culture; they have also greater resi- dential densities, with abnormally large populations often concentrated in relatively small areas that exhibit clear signs of occupational specializations. In the Aegean, based on survey data, the settlement record seems to be do- minated by farms and hamlets of very small size throughout most phases of prehistory. In Crete, instead, during the second millennium BC some sites seemed to have reached very large size (between 40 and 100 ha), and were supposed to have hosted incredibly large populations, distributed at rates of 400 or 300 individuals per hectares. However, while it is undeniable that Minoan palatial society was urban and complex, based on available data it seems unlikely that palatial sites were also mega-sites extending for tens of hectares, and hosting 20-25 thousand individuals. In this paper, evidence from south central Crete is used to question the approaches that underpin- ned these reconstructions. More specifically, data from Phaistos will be used to demonstrate that the size of the site was massively inflated because all deposits were considered domestic in function and were bracketed into macro-phases. This prevented an appreciation of function, temporality and mobility and ended up in inflating massively the size of the site and mainly the size of population that might have lived there permanently.
2023
978-88-5491-048-5
La maggior parte degli studiosi concorderebbe sul fatto che le comunità urbane possano essere riconosciute valutando parametri di scala, concentrazione e differenziazione. In effetti, i centri urbani non solo sono significativamente più grandi della norma, ma hanno anche maggiori densità residenziali, con popolazioni inusualmente numerose spesso concentrate in aree relativamente piccole che mostrano chiari segni di specializzazione occupazionale. L’Egeo, durante la maggior parte delle fasi preistoriche, è dominato da fattorie e villaggi di dimensioni molto piccole. Unica eccezione sembrerebbe rappresentata da Creta, dove, nel corso del II millennio a.C. alcuni siti sembrerebbero aver raggiunto dimensioni notevoli (tra 40 e 100 ha), e popolazioni incredibilmente numerose, nella scala di 400 o 300 abitanti per ettaro. Tuttavia, sebbene sia innegabile che la società palaziale minoica fosse urbana e complessa, sulla base dei dati disponibili sembra improbabile che i siti palaziali fossero anche mega-siti che si estendevano per decine di ettari e ospitavano 20- 25 mila individui. In questo articolo, i dati della Creta centro meridionale vengono utilizzati per mettere in discussione gli approcci che hanno sostenuto queste ricostruzioni. Più specificamente, i dati di Festòs verran- no utilizzati per dimostrare che le dimensioni del sito sono state enormemente gonfiate perché, trattandosi di un sito multifase, le ricostruzioni proposte sono state avanzate sulla base distribuzione areale dei depositi, raggruppati in macro-fasi come si fa con i siti identificati con le indagini di superfici. Ciò ha impedito di ap- prezzare funzione, temporalità e mobilità interna e ha finito per gonfiare enormemente le dimensioni del sito e soprattutto la dimensione della popolazione che avrebbe potuto viverci permanentemente.
Crete, Prehistory, Mediterranean, Settlement systems, Urbanization, Legacy data.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/587355
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