Da soggetto di componimento poetico, spesso per analogia con la forma poetica di origine orientale che lo evoca (in particolare, l'haiku), l'aquilone diventa progressivamente, nella poesia nordamericana di lingua inglese novecentesca, emblema di scrittura performativa con l'attivazione di strategie testuali mirate a richiedere il coinvolgimento del lettore, dalla cooperazione interpretativa alla interazione pragmatica. Dal riddle, alla poesia verbovisiva, alla poesia-oggetto, l'aquilone si presenta come figurazione al servizio di una scrittura performativa ai limiti dell'action writing, nella quale il dire si confonde col fare e le parole con le cose.
“Alfabeti volanti. Poesie-aquilone del Novecento americano”
Salvatore MARANO
2022-01-01
Abstract
Da soggetto di componimento poetico, spesso per analogia con la forma poetica di origine orientale che lo evoca (in particolare, l'haiku), l'aquilone diventa progressivamente, nella poesia nordamericana di lingua inglese novecentesca, emblema di scrittura performativa con l'attivazione di strategie testuali mirate a richiedere il coinvolgimento del lettore, dalla cooperazione interpretativa alla interazione pragmatica. Dal riddle, alla poesia verbovisiva, alla poesia-oggetto, l'aquilone si presenta come figurazione al servizio di una scrittura performativa ai limiti dell'action writing, nella quale il dire si confonde col fare e le parole con le cose.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.