Il saggio propone un supplemento alle interpretazioni più accreditate della novella di Zweig in base alle quali il testo contrapporrebbe ai disvalori del presente una visione etica superata dalla storia, a rischio di estinzione com’era in quegli anni la cultura umanista di fronte ai roghi dei libri nelle piazze, e si presenta come una sorta di testamento spirituale dello scrittore, quasi ad anticipare la fine alla quale egli andrà incontro di lì a breve, in una parabola comune a tante storie tragiche del soggetto ebraico di fronte all’Olocausto. A partire da un confronto fra la caratterizzazione dell'immaginario campione del mondo di Zweig e quella del vero campione del mondo dell'epoca, evocato nel cuore della vicenda in occasione della partita più importante giocata dai protagonisti, certe apparenti incongruenze della fabula vengono lette come parte del j'accuse mosso dallo scrittore nei confronti del Welt-Schachmeister russo naturalizzato francese Alexander Alechin. La tesi è che Zweig abbia voluto stigmatizzare la svolta antisemita che, al principio degli anni quaranta, aveva permesso ad Alechin di garantirsi, nella Francia occupata, una vita relativamente libera dagli occhiuti controlli della gerarchia nazista.

“L'ombra dell'Alfier nero. Schachnovelle di Stefan Zweig”

Salvatore MARANO
2024-01-01

Abstract

Il saggio propone un supplemento alle interpretazioni più accreditate della novella di Zweig in base alle quali il testo contrapporrebbe ai disvalori del presente una visione etica superata dalla storia, a rischio di estinzione com’era in quegli anni la cultura umanista di fronte ai roghi dei libri nelle piazze, e si presenta come una sorta di testamento spirituale dello scrittore, quasi ad anticipare la fine alla quale egli andrà incontro di lì a breve, in una parabola comune a tante storie tragiche del soggetto ebraico di fronte all’Olocausto. A partire da un confronto fra la caratterizzazione dell'immaginario campione del mondo di Zweig e quella del vero campione del mondo dell'epoca, evocato nel cuore della vicenda in occasione della partita più importante giocata dai protagonisti, certe apparenti incongruenze della fabula vengono lette come parte del j'accuse mosso dallo scrittore nei confronti del Welt-Schachmeister russo naturalizzato francese Alexander Alechin. La tesi è che Zweig abbia voluto stigmatizzare la svolta antisemita che, al principio degli anni quaranta, aveva permesso ad Alechin di garantirsi, nella Francia occupata, una vita relativamente libera dagli occhiuti controlli della gerarchia nazista.
2024
978-88-7575-454-9
Stefan Zweig - Novella - Scacchi - Gioco - Anschluss - Antisemitismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/588873
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