The category of interest (interesse, id quod interest) derives from the Corpus iuris civilis. Irnerius and his pupils were engaged in the scientific elaboration of this concept (Martinus, distinctio de interesse). In Gratian’s Decretum the word interesse is not used in the roman law sense. The canonists began to use the category of interesse at the time of Huguccio. The concept appeared when canonists engaged in discussions on damages caused by unlawful acts: which increase in capital is allowed? In the background of the discussion stand the canonical prohibition of usury. Laurentius Hispanus was Azo’s pupil. In the wake of his teacher, Laurentius used the category of interesse in order to distinguish illicit payments (e.g. usurae ex mutuo) from licit payments, those in which the payment of an increase (augmentum = usura = interesse) is the realization of commutative justice. The teaching of Laurentius became widespread through Tancred’s apparatus on Compilatio prima and Bernardus Parmensis’ ordinary gloss on the Liber Extra.

La categoria di interesse (interesse, id quod interest) scaturisce dai libri legales. Irnerio e i suoi allievi furono impegnati nella elaborazione scientifica di questo concetto (Martinus, distinctio de interesse). Nel Decretum di Graziano la parola interesse non è usata nel senso civilistico. I canonisti cominciano a utilizzare la categoria di interesse al tempo di Uguccione. Il concetto appare quando i canonisti discutono del risarcimento del danno causato da un fatto illecito: quale incremento patrimoniale è lecito? Sullo sfondo della discussione vi è il divieto canonico delle usure. Lorenzo Ispano fu allievo di Azzone. Sulla scia del maestro Lorenzo sfrutta la categoria civilistica di interesse per distinguere prestazioni illecite (per esempio usura ex mutuo) e prestazioni lecite, nelle quali il pagamento di un incremento (augmentum = usura = interesse) costituisce la realizzazione della giustizia commutativa. L’insegnamento di Lorenzo si diffuse attraverso l’apparatus di Tancredi sulla Compilatio prima e la glossa ordinaria di Bernardo da Parma sul Liber Extra.

Sul contributo dei canonisti alla definizione del concetto di interesse. Frammenti di ricerca (metà sec. XII – metà sec. XIII)

CONDORELLI, Orazio
2016-01-01

Abstract

The category of interest (interesse, id quod interest) derives from the Corpus iuris civilis. Irnerius and his pupils were engaged in the scientific elaboration of this concept (Martinus, distinctio de interesse). In Gratian’s Decretum the word interesse is not used in the roman law sense. The canonists began to use the category of interesse at the time of Huguccio. The concept appeared when canonists engaged in discussions on damages caused by unlawful acts: which increase in capital is allowed? In the background of the discussion stand the canonical prohibition of usury. Laurentius Hispanus was Azo’s pupil. In the wake of his teacher, Laurentius used the category of interesse in order to distinguish illicit payments (e.g. usurae ex mutuo) from licit payments, those in which the payment of an increase (augmentum = usura = interesse) is the realization of commutative justice. The teaching of Laurentius became widespread through Tancred’s apparatus on Compilatio prima and Bernardus Parmensis’ ordinary gloss on the Liber Extra.
2016
978-3-412-50592-9
La categoria di interesse (interesse, id quod interest) scaturisce dai libri legales. Irnerio e i suoi allievi furono impegnati nella elaborazione scientifica di questo concetto (Martinus, distinctio de interesse). Nel Decretum di Graziano la parola interesse non è usata nel senso civilistico. I canonisti cominciano a utilizzare la categoria di interesse al tempo di Uguccione. Il concetto appare quando i canonisti discutono del risarcimento del danno causato da un fatto illecito: quale incremento patrimoniale è lecito? Sullo sfondo della discussione vi è il divieto canonico delle usure. Lorenzo Ispano fu allievo di Azzone. Sulla scia del maestro Lorenzo sfrutta la categoria civilistica di interesse per distinguere prestazioni illecite (per esempio usura ex mutuo) e prestazioni lecite, nelle quali il pagamento di un incremento (augmentum = usura = interesse) costituisce la realizzazione della giustizia commutativa. L’insegnamento di Lorenzo si diffuse attraverso l’apparatus di Tancredi sulla Compilatio prima e la glossa ordinaria di Bernardo da Parma sul Liber Extra.
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