Come tutti i discorsi sulla musica, anche quelli sviluppati da Ligeti si presentano come un “sostituto di condotta simbolica”. Quei discorsi rendono manifesto il processo poietico che sta alla base del lavoro compositivo ligetiano e rimandano altresì all’orizzonte esistenziale del musicista ungherese, al suo vissuto e alla sua personale esperienza del mondo; e tuttavia vengono a collocarsi anche nel versante estesico nella misura in cui – nel condurre un’analisi della propria musica – Ligeti la ricostruisce in funzione della propria concezione estetica e della propria ricerca linguistica. L’itinerario delineato in questo contributo consente di constatare come il metalinguaggio elaborato dal musicista privilegiasse una serie di formule binomiali – tempo e spazio, ordine e disordine, stato ed evento, movimento e stasi – che nel tragitto compiuto dagli anni ’50 sino agli inizi del nuovo millennio hanno dato luogo a soluzioni sempre diverse, ma tutte contrassegnate da un’estrema complessità sul piano dell’ideazione e della tecnica compositiva. È intorno a queste formule che gravitano le molteplici costellazioni di immagini che hanno accompagnato l’evoluzione di Ligeti e che condensano la straordinaria ricchezza di sollecitazioni artistiche e intellettuali che configura il suo mondo poetico.
Le metafore del tempo e dello spazio nella riflessione musicale di György Ligeti
SEMINARA, GRAZIELLA
2017-01-01
Abstract
Come tutti i discorsi sulla musica, anche quelli sviluppati da Ligeti si presentano come un “sostituto di condotta simbolica”. Quei discorsi rendono manifesto il processo poietico che sta alla base del lavoro compositivo ligetiano e rimandano altresì all’orizzonte esistenziale del musicista ungherese, al suo vissuto e alla sua personale esperienza del mondo; e tuttavia vengono a collocarsi anche nel versante estesico nella misura in cui – nel condurre un’analisi della propria musica – Ligeti la ricostruisce in funzione della propria concezione estetica e della propria ricerca linguistica. L’itinerario delineato in questo contributo consente di constatare come il metalinguaggio elaborato dal musicista privilegiasse una serie di formule binomiali – tempo e spazio, ordine e disordine, stato ed evento, movimento e stasi – che nel tragitto compiuto dagli anni ’50 sino agli inizi del nuovo millennio hanno dato luogo a soluzioni sempre diverse, ma tutte contrassegnate da un’estrema complessità sul piano dell’ideazione e della tecnica compositiva. È intorno a queste formule che gravitano le molteplici costellazioni di immagini che hanno accompagnato l’evoluzione di Ligeti e che condensano la straordinaria ricchezza di sollecitazioni artistiche e intellettuali che configura il suo mondo poetico.File | Dimensione | Formato | |
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