L’indagine proposta mira a comparare, all’interno del medesimo territorio, campagne elettorali condotte da partiti e candidati secondo regole diverse, ipotizzando che il sistema elettorale e il modo di programmare e condurre la campagna siano strettamente collegati. Lo studio evidenzia come i sistemi elettorali non abbiano solo delle conseguenze di ordine sistemico, ma siano in grado di condizionare le strategie degli attori politici fino ad influire sulla qualità della mobilitazione elettorale. Nello specifico verranno presentati i risultati di uno studio realizzato nel 2008 in Sicilia prendendo in esame due consultazioni – quelle politiche e quelle regionali – tenutesi contestualmente in aprile. Le due campagne si sono reciprocamente rinforzate perché dall’osservazione delle iniziative più rilevanti, emerge un intreccio tra le attività relative alle politiche e alle regionali. In alcuni casi i candidati hanno coordinato le loro attività organizzando eventi comuni, in altri, sono stati i partiti a realizzare iniziative unitarie. Nonostante questa circostanza e la condivisione di talune attività, la mobilitazione può essere analiticamente distinta in ragione della visibilità dei candidati, impegnati nelle due competizioni. La scelta di selezionare quei luoghi dove erano presenti fisicamente i candidati, ha consentito di valutare quali iniziative si riferissero solo o prevalentemente a un’iniziativa per le regionali, quali alle politiche e quali a entrambi. Dal confronto con le campagne regionali, emerge una minore visibilità della campagna per le politiche nonostante le prime siano considerate espressione di elezioni di second’ordine. Questo indebolimento delle attività ha complessivamente delle conseguenze sulla mobilitazione, ma incide in maniera diversa in ragione delle caratteristiche degli elettori, della loro collocazione sociale e della loro propensione alla partecipazione. Le conseguenze non riguardano tutti gli elettori omogeneamente: i dati ci dicono che ad essere più penalizzati, in presenza di una diminuzione complessiva delle attività di campagna, sono i cittadini posti in una condizione di maggiore marginalità sociale e politica. Le campagne regionali, al contrario, grazie ad una maggiore intensità, riescono a raggiungere fasce di popolazione, caratterizzate da una minore partecipazione politica e da una minore esposizione all’informazione politica. ITALIANO
La mobilitazione nelle campagne elettorali e il ruolo delle regole. Un confronto tra elezioni regionali ed elezioni politiche in Sicilia nel 2008
SAMPUGNARO, ROSSANA
2013-01-01
Abstract
L’indagine proposta mira a comparare, all’interno del medesimo territorio, campagne elettorali condotte da partiti e candidati secondo regole diverse, ipotizzando che il sistema elettorale e il modo di programmare e condurre la campagna siano strettamente collegati. Lo studio evidenzia come i sistemi elettorali non abbiano solo delle conseguenze di ordine sistemico, ma siano in grado di condizionare le strategie degli attori politici fino ad influire sulla qualità della mobilitazione elettorale. Nello specifico verranno presentati i risultati di uno studio realizzato nel 2008 in Sicilia prendendo in esame due consultazioni – quelle politiche e quelle regionali – tenutesi contestualmente in aprile. Le due campagne si sono reciprocamente rinforzate perché dall’osservazione delle iniziative più rilevanti, emerge un intreccio tra le attività relative alle politiche e alle regionali. In alcuni casi i candidati hanno coordinato le loro attività organizzando eventi comuni, in altri, sono stati i partiti a realizzare iniziative unitarie. Nonostante questa circostanza e la condivisione di talune attività, la mobilitazione può essere analiticamente distinta in ragione della visibilità dei candidati, impegnati nelle due competizioni. La scelta di selezionare quei luoghi dove erano presenti fisicamente i candidati, ha consentito di valutare quali iniziative si riferissero solo o prevalentemente a un’iniziativa per le regionali, quali alle politiche e quali a entrambi. Dal confronto con le campagne regionali, emerge una minore visibilità della campagna per le politiche nonostante le prime siano considerate espressione di elezioni di second’ordine. Questo indebolimento delle attività ha complessivamente delle conseguenze sulla mobilitazione, ma incide in maniera diversa in ragione delle caratteristiche degli elettori, della loro collocazione sociale e della loro propensione alla partecipazione. Le conseguenze non riguardano tutti gli elettori omogeneamente: i dati ci dicono che ad essere più penalizzati, in presenza di una diminuzione complessiva delle attività di campagna, sono i cittadini posti in una condizione di maggiore marginalità sociale e politica. Le campagne regionali, al contrario, grazie ad una maggiore intensità, riescono a raggiungere fasce di popolazione, caratterizzate da una minore partecipazione politica e da una minore esposizione all’informazione politica. ITALIANOFile | Dimensione | Formato | |
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