The essay presents the sixth chapter of the volume (Avola, Cortese, Palidda, 2007) that presents the results of a research project, conducted in the context of a PRIN on “Local development and public policies in Southern Italy”, which has analyzed two cases of local employment plans that have been adopted in Sicily. Starting from a consideration of the ambivalent nexus between development and employment which remains in the policies of negotiated planning, the essay aims at evaluating the effectiveness of these policies in terms of employment, at the light of parameters that are consolidated at the European level. On the basis of a comparative analysis of the most innovative experiences of employment regulation applied in Europe in the Nineties, we discuss the advantages and the risks associated to regulation systems of local labor markets based on social dialogue. Starting from this background picture, we evaluate the effectiveness of the two Sicilian Plans focusing on the governance aspects and on the institutional returns. We analyze the processes of definition of the employment targets, the strategies of the public and private actors involved, the leadership models and the organizational innovations that have accompanied the two plans. Through this analysis we identify the main weaknesses that have limited the effectiveness of these public policies: on the one hand, their generality and the poor differentiation between the employment targets and those of economic growth, on the other hand the primacy of financial incentives to firms over active employment policies. We argue that this has brought to the delegation of the functions of equilibration and requalification of labor demand and supply to the market only.

Il saggio costituisce il sesto capitolo del volume (Avola, Cortese, Palidda, 2007) che presenta i risultati di una ricerca, condotta nell’ambito di un PRIN su “Sviluppo locale e azione pubblica nel Mezzogiorno”, che ha analizzato due esperienze di Patti territoriali per l’occupazione attuati in Sicilia. A partire da una riflessione sulle connotazioni ambivalenti del nesso fra sviluppo e occupazione che permangono nell’impianto teorico e nell’architettura istituzionale delle politiche di programmazione negoziata, il saggio si propone di valutare l’efficacia occupazionale dei Patti indagati, alla luce di parametri consolidati a livello europeo. Sulla base di un’analisi comparata delle esperienze più innovative di regolazione del lavoro attuate in Europa nel corso degli anni novanta, vengono discussi vantaggi e rischi dei sistemi di regolazione concertata dei mercati del lavoro locali. A partire da questo quadro di sfondo l’efficacia occupazionale dei due Patti siciliani viene valutata soprattutto sul piano della governance e dei suoi rendimenti istituzionali, guardando, cioè, agli effetti occupazionali indiretti delle esperienze pattizie che derivano dalla combinazione di iniziative diverse intorno ad una comune idea progettuale, dalla capacità di stimolare nuove forme di expertices e sistemi di relazioni utili per il governo dei mercati del lavoro locali e dall’attivazione di meccanismi di apprendimento istituzionale in grado di consolidare prassi e procedure virtuose. Attraverso un’analisi dei processi di costruzione degli obbiettivi occupazionali e delle logiche di azione che precedono l’avvio dei Patti, nonché delle strategie degli attori pubblici e privati coinvolti, dei modelli di leadership e delle innovazioni organizzative che hanno accompagnato l’implementazione dei due Patti vengono individuati i principali fattori di debolezza che con diversa graduazione hanno limitato l’efficacia delle misure di regolazione del lavoro nei due contesti locali. Questi sono riconducibili tanto alla genericità e alla scarsa differenziazione degli obiettivi occupazionali da quelli di crescita economica, quanto al primato delle misure di incentivazione finanziaria alle imprese rispetto a quelle di politica attiva del lavoro, che si è tradotto in una delega al mercato delle funzioni di riequilibrio e riqualificazione della domanda e dell’offerta di lavoro.

Programmazione negoziata e occupazione

CORTESE, Michelina
2007-01-01

Abstract

The essay presents the sixth chapter of the volume (Avola, Cortese, Palidda, 2007) that presents the results of a research project, conducted in the context of a PRIN on “Local development and public policies in Southern Italy”, which has analyzed two cases of local employment plans that have been adopted in Sicily. Starting from a consideration of the ambivalent nexus between development and employment which remains in the policies of negotiated planning, the essay aims at evaluating the effectiveness of these policies in terms of employment, at the light of parameters that are consolidated at the European level. On the basis of a comparative analysis of the most innovative experiences of employment regulation applied in Europe in the Nineties, we discuss the advantages and the risks associated to regulation systems of local labor markets based on social dialogue. Starting from this background picture, we evaluate the effectiveness of the two Sicilian Plans focusing on the governance aspects and on the institutional returns. We analyze the processes of definition of the employment targets, the strategies of the public and private actors involved, the leadership models and the organizational innovations that have accompanied the two plans. Through this analysis we identify the main weaknesses that have limited the effectiveness of these public policies: on the one hand, their generality and the poor differentiation between the employment targets and those of economic growth, on the other hand the primacy of financial incentives to firms over active employment policies. We argue that this has brought to the delegation of the functions of equilibration and requalification of labor demand and supply to the market only.
2007
978-88-464-9279-1
Il saggio costituisce il sesto capitolo del volume (Avola, Cortese, Palidda, 2007) che presenta i risultati di una ricerca, condotta nell’ambito di un PRIN su “Sviluppo locale e azione pubblica nel Mezzogiorno”, che ha analizzato due esperienze di Patti territoriali per l’occupazione attuati in Sicilia. A partire da una riflessione sulle connotazioni ambivalenti del nesso fra sviluppo e occupazione che permangono nell’impianto teorico e nell’architettura istituzionale delle politiche di programmazione negoziata, il saggio si propone di valutare l’efficacia occupazionale dei Patti indagati, alla luce di parametri consolidati a livello europeo. Sulla base di un’analisi comparata delle esperienze più innovative di regolazione del lavoro attuate in Europa nel corso degli anni novanta, vengono discussi vantaggi e rischi dei sistemi di regolazione concertata dei mercati del lavoro locali. A partire da questo quadro di sfondo l’efficacia occupazionale dei due Patti siciliani viene valutata soprattutto sul piano della governance e dei suoi rendimenti istituzionali, guardando, cioè, agli effetti occupazionali indiretti delle esperienze pattizie che derivano dalla combinazione di iniziative diverse intorno ad una comune idea progettuale, dalla capacità di stimolare nuove forme di expertices e sistemi di relazioni utili per il governo dei mercati del lavoro locali e dall’attivazione di meccanismi di apprendimento istituzionale in grado di consolidare prassi e procedure virtuose. Attraverso un’analisi dei processi di costruzione degli obbiettivi occupazionali e delle logiche di azione che precedono l’avvio dei Patti, nonché delle strategie degli attori pubblici e privati coinvolti, dei modelli di leadership e delle innovazioni organizzative che hanno accompagnato l’implementazione dei due Patti vengono individuati i principali fattori di debolezza che con diversa graduazione hanno limitato l’efficacia delle misure di regolazione del lavoro nei due contesti locali. Questi sono riconducibili tanto alla genericità e alla scarsa differenziazione degli obiettivi occupazionali da quelli di crescita economica, quanto al primato delle misure di incentivazione finanziaria alle imprese rispetto a quelle di politica attiva del lavoro, che si è tradotto in una delega al mercato delle funzioni di riequilibrio e riqualificazione della domanda e dell’offerta di lavoro.
Patti territoriali; Regolazione locale del lavoro; Concertazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/60595
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