The text explores the philosophical passage from the category of material work to that of immaterial labor in studies around the concept of multitude and people. Material production, which of course continues and remains dominant in quantitative terms, is the production of means of social life, immaterial production seems, rather, the production of social life itself. This is the classic Marxist definition of "living labor" as an expression of man's creative abilities that can be submitted by capital and reduced to a commodity labor-power, but is still predominant on the same productive work. The biopolitical production is not measurable and therefore always in excess of the value of that capital can be extracted because it is life itself. And though traditionally, as Marx describes in Chapter VI of unprecedented capital, was the domain of the factory to compel cooperation and communication in immaterial labor is labor that produces the same interaction and cooperation, the "common" what economists call "externalities ". So the update of the labor theory of value should revolve around the concept of "common" as "excess" production of real wealth, for material wealth, and thus goods, property, money-are not ends in themselves. Of course, and the use of global civil war is the proof, immaterial labor is today constitute the hegemonic center, qualitatively, the old concept of the working class turned into multitude.

Il testo indaga il passaggio filosofico dalla categoria di lavoro materiale a quella di lavoro immateriale nell'ambito degli studi intorno al concetto di moltitudine e di popolo. La produzione materiale, che naturalmente persiste e rimane preponderante in termini quantitativi, è produzione di mezzi della vita sociale, la produzione immateriale sembra, piuttosto, produzione di vita sociale stessa. Si tratta della classica definizione marxiana di “lavoro vivo” come espressione delle capacità creative dell’uomo che può essere sottomesso dal capitale e ridotto a merce forza-lavoro, ma rimane sempre predominante sullo stesso lavoro produttivo. La produzione biopolitica è dunque sempre non misurabile ed eccedente rispetto al valore che il capitale ne può estrarre perché si tratta della vita stessa. E se tradizionalmente, come Marx descrive nel Capitolo VI inedito del Capitale, era il dominio della fabbrica a costringere alla cooperazione e alla comunicazione, nel lavoro immateriale è lo stesso lavoro che produce interazione e cooperazione, il “comune” che gli economisti chiamano “esternalità”. Quindi L’aggiornamento della teoria del valore lavoro dovrebbe ruotare intorno al concetto di “comune” quale “eccedente”, produzione di ricchezza reale, perché la ricchezza materiale, e dunque merci, proprietà, denaro- non sono più fini in sé. Naturalmente, e l’uso della guerra civile globale ne è la dimostrazione, il lavoro immateriale si trova oggi a costituire il centro egemonico, qualitativamente, del vecchio concetto di classe operaia trasformata in moltitudine.

Sussunzione del lavoro e guerra civile globale. Nuovi percorsi teorici del movimento operaio

MAZZONE, Stefania
2008-01-01

Abstract

The text explores the philosophical passage from the category of material work to that of immaterial labor in studies around the concept of multitude and people. Material production, which of course continues and remains dominant in quantitative terms, is the production of means of social life, immaterial production seems, rather, the production of social life itself. This is the classic Marxist definition of "living labor" as an expression of man's creative abilities that can be submitted by capital and reduced to a commodity labor-power, but is still predominant on the same productive work. The biopolitical production is not measurable and therefore always in excess of the value of that capital can be extracted because it is life itself. And though traditionally, as Marx describes in Chapter VI of unprecedented capital, was the domain of the factory to compel cooperation and communication in immaterial labor is labor that produces the same interaction and cooperation, the "common" what economists call "externalities ". So the update of the labor theory of value should revolve around the concept of "common" as "excess" production of real wealth, for material wealth, and thus goods, property, money-are not ends in themselves. Of course, and the use of global civil war is the proof, immaterial labor is today constitute the hegemonic center, qualitatively, the old concept of the working class turned into multitude.
2008
88-14-13634-3
Il testo indaga il passaggio filosofico dalla categoria di lavoro materiale a quella di lavoro immateriale nell'ambito degli studi intorno al concetto di moltitudine e di popolo. La produzione materiale, che naturalmente persiste e rimane preponderante in termini quantitativi, è produzione di mezzi della vita sociale, la produzione immateriale sembra, piuttosto, produzione di vita sociale stessa. Si tratta della classica definizione marxiana di “lavoro vivo” come espressione delle capacità creative dell’uomo che può essere sottomesso dal capitale e ridotto a merce forza-lavoro, ma rimane sempre predominante sullo stesso lavoro produttivo. La produzione biopolitica è dunque sempre non misurabile ed eccedente rispetto al valore che il capitale ne può estrarre perché si tratta della vita stessa. E se tradizionalmente, come Marx descrive nel Capitolo VI inedito del Capitale, era il dominio della fabbrica a costringere alla cooperazione e alla comunicazione, nel lavoro immateriale è lo stesso lavoro che produce interazione e cooperazione, il “comune” che gli economisti chiamano “esternalità”. Quindi L’aggiornamento della teoria del valore lavoro dovrebbe ruotare intorno al concetto di “comune” quale “eccedente”, produzione di ricchezza reale, perché la ricchezza materiale, e dunque merci, proprietà, denaro- non sono più fini in sé. Naturalmente, e l’uso della guerra civile globale ne è la dimostrazione, il lavoro immateriale si trova oggi a costituire il centro egemonico, qualitativamente, del vecchio concetto di classe operaia trasformata in moltitudine.
Lavoro; Classe; Moltitudine
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tra diritto e società.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 889.62 kB
Formato Adobe PDF
889.62 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/61493
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact