Si affronta in questo contributo lo studio dei resti faunistici rinvenuti durante la campagna di scavo avviata dal Centro di Archeologia Cretese dell’Università di Catania, nell’area dei Vani 101/XL e 103/XLII, del Complesso Nord-Est del Palazzo di Festòs (Creta). Il campione osteologico analizzato si compone di 353 frammenti ossei: di cui 215 provenienti dall’area del Vano 101.1 e 138 da quella del Vano 103, databili, in base ai dati di contesto, rispettivamente all’ AM III-MM IA e al MM II. A causa dell’elevato grado di frammentazione dei resti e del cattivo stato di conservazione è stato possibile identificare solo il 21% del totale dei reperti. La composizione faunistica è caratterizzata per la quasi totalità da animali domestici (ovini, caprini, suini e bovini). Purtroppo, in considerazione dell’esiguo numero di resti identificabili, non è stato possibile trarre significative considerazioni circa le strategie di allevamento che coinvolgevano le specie domestiche identificate, nonostante sia stato possibile in un buon numero di casi risalire all’età di morte degli individui. Interessanti informazioni circa le abitudini alimentari provengono invece dall’analisi tafonomica, che ha permesso di ipotizzare, grazie allo studio della composizione anatomica e del tipo di frammentazione dei resti, la pratica della frammentazione intenzionale per percussione, volta all’estrazione del midollo osseo.
Indagini archeozoologiche sui resti faunistici provenienti dai Vani 101/XL e 103/XLII del Complesso Nord-Est del Palazzo di Festòs (Creta)
Erica Platania
2016-01-01
Abstract
Si affronta in questo contributo lo studio dei resti faunistici rinvenuti durante la campagna di scavo avviata dal Centro di Archeologia Cretese dell’Università di Catania, nell’area dei Vani 101/XL e 103/XLII, del Complesso Nord-Est del Palazzo di Festòs (Creta). Il campione osteologico analizzato si compone di 353 frammenti ossei: di cui 215 provenienti dall’area del Vano 101.1 e 138 da quella del Vano 103, databili, in base ai dati di contesto, rispettivamente all’ AM III-MM IA e al MM II. A causa dell’elevato grado di frammentazione dei resti e del cattivo stato di conservazione è stato possibile identificare solo il 21% del totale dei reperti. La composizione faunistica è caratterizzata per la quasi totalità da animali domestici (ovini, caprini, suini e bovini). Purtroppo, in considerazione dell’esiguo numero di resti identificabili, non è stato possibile trarre significative considerazioni circa le strategie di allevamento che coinvolgevano le specie domestiche identificate, nonostante sia stato possibile in un buon numero di casi risalire all’età di morte degli individui. Interessanti informazioni circa le abitudini alimentari provengono invece dall’analisi tafonomica, che ha permesso di ipotizzare, grazie allo studio della composizione anatomica e del tipo di frammentazione dei resti, la pratica della frammentazione intenzionale per percussione, volta all’estrazione del midollo osseo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.