Il mondo del diritto sta vivendo da tempo una crisi organizzativa che si ripercuote sulla società, non solo in termini di crisi della normazione e di rallentamento della giustizia, ma anche di sfasatura tra legge e società, la quale spesso non si ritrova nelle regole introdotte dal potere legislativo. Si assiste al mutamento dei paradigmi culturali su cui era fondato il sistema della codificazione e alla destrutturazione del modello classico della legalità, in particolare di quella penale. Fra le spiegazioni di questi sconvolgimenti va considerata certamente la globalizzazione, a sua volta derivata dall’incredibile evoluzione tecnologica, soprattutto delle tecnologie della comunicazione, sia fisica che informativa, che hanno contestualizzato i rapporti intersoggettivi in tutto il mondo, superando le barriere politiche e giuridiche. Il progresso tecnologico ha però anche indotto una crescente accelerazione della realtà che ha criticizzato i rapporti sociali, destabilizzando la concezione dei valori trasfusa nei codici, accrescendo l’incertezza, e rendendo la società «liquida», secondo la definizione di Bauman. Nell’attuale dimensione postmoderna, la complessità rappresenta il nuovo paradigma sia filosofico che scientifico di approccio alla realtà e, comportando una revisione delle logiche cognitive, esplica i suoi effetti in tutti i campi dell’agire umano, incluso ovviamente il diritto. Così non è possibile prescinderne, e il sistema sociale, nel senso culturale e reale, deve apprendere le modalità di confrontarsi con la complessità. La problematica e le metodologie della comunicazione definiscono forse il terreno e lo strumento essenziali per descrivere e governare la complessità.

Complessità e destrutturazione del modello classico della legalità penale

ALEO, Salvatore
2009-01-01

Abstract

Il mondo del diritto sta vivendo da tempo una crisi organizzativa che si ripercuote sulla società, non solo in termini di crisi della normazione e di rallentamento della giustizia, ma anche di sfasatura tra legge e società, la quale spesso non si ritrova nelle regole introdotte dal potere legislativo. Si assiste al mutamento dei paradigmi culturali su cui era fondato il sistema della codificazione e alla destrutturazione del modello classico della legalità, in particolare di quella penale. Fra le spiegazioni di questi sconvolgimenti va considerata certamente la globalizzazione, a sua volta derivata dall’incredibile evoluzione tecnologica, soprattutto delle tecnologie della comunicazione, sia fisica che informativa, che hanno contestualizzato i rapporti intersoggettivi in tutto il mondo, superando le barriere politiche e giuridiche. Il progresso tecnologico ha però anche indotto una crescente accelerazione della realtà che ha criticizzato i rapporti sociali, destabilizzando la concezione dei valori trasfusa nei codici, accrescendo l’incertezza, e rendendo la società «liquida», secondo la definizione di Bauman. Nell’attuale dimensione postmoderna, la complessità rappresenta il nuovo paradigma sia filosofico che scientifico di approccio alla realtà e, comportando una revisione delle logiche cognitive, esplica i suoi effetti in tutti i campi dell’agire umano, incluso ovviamente il diritto. Così non è possibile prescinderne, e il sistema sociale, nel senso culturale e reale, deve apprendere le modalità di confrontarsi con la complessità. La problematica e le metodologie della comunicazione definiscono forse il terreno e lo strumento essenziali per descrivere e governare la complessità.
2009
8877965029
codificazione; deformalizzazione; globalizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/61537
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