L’attuale crisi ambientale rende necessaria l’attuazione di un nuovo paradigma, diverso da quello antropocentrico, ritenuto storicamente la causa degli effetti devastanti inflitti al pianeta da un comportamento umano privo di scrupoli e condotto al di là di ogni limite materiale ed etico (Villa 2020; Lorenzini, Raugi, 2020; Blasutig, Delli Zotti 2020). Le manifestazioni della crisi ambientale (i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti) impongono, dunque, un cambiamento radicale delle nostre abitudini, le quali dovrebbero essere in grado di soddisfare i bisogni sia delle generazioni presenti, che future. In questo quadro, a destare attenzione è l’atteggiamento ambivalente dei giovani, perennemente sospesi fra l’essere da una parte attori primari impegnati nella difesa del pianeta, e, allo stesso tempo, spettatori inermi, particolarmente vulnerabili alla cosiddetta ansia climatica, una preoccupazione generale sulle condizioni ambientali, che spesso può sfociare in veri e propri stati di panico e frustrazione (Ballantyne et al., 2015; Hickman, Marks et al., 2021). A tal proposito, si ritiene significativo affrontare lo studio della crisi ambientale analizzando la prospettiva delle relazioni sociali intrecciate nelle città della tardomodernità; nello specifico, si è deciso di prendere in considerazione il contesto catanese, poiché, negli ultimi tempi, sui social network dilaga l’hashtag #Satania, appellativo che qualifica la città etnea troppo spesso come incivile, a causa di molteplici (ir)responsabilità da parte di istituzioni sociali, educative e bande di piccoli criminali, che sembrano incapaci di attuare concrete azioni a tutela del patrimonio urbano e paesaggistico. Il paper si propone di analizzare le contraddizioni del comportamento ecologico dei giovani, ovvero le discrasie tra le dichiarazioni di azione a favore della sostenibilità ambientale e il comportamento concreto, attraverso un approccio semiotico multimodale su materiali di tipo fotografico (103 immagini) e audio-videografico (20 video), rilevati in un contesto urbano mediterraneo come la città di Catania. Attraverso il modello analitico adottato da Kress e Van Leuwen (1996; 2006), l’analisi dei contenuti visuali ha lo scopo preminente di indagare, nello specifico, le rappresentazioni dell'ansia climatica dei giovani catanesi, cercando – ove possibile – di metterle in relazione con (1) gli atti vandalici compiuti dai giovani stessi e con (2) i mancati interventi da parte delle istituzioni educative e politiche.

Out of #Satania. Analisi socio-semiotica multimodale delle narrazioni dei giovani catanesi su degrado urbano e crisi ambientale

Augusto Gamuzza;Giorgia Mavica;Davide Nicolosi;Simona Rita Coco
2024-01-01

Abstract

L’attuale crisi ambientale rende necessaria l’attuazione di un nuovo paradigma, diverso da quello antropocentrico, ritenuto storicamente la causa degli effetti devastanti inflitti al pianeta da un comportamento umano privo di scrupoli e condotto al di là di ogni limite materiale ed etico (Villa 2020; Lorenzini, Raugi, 2020; Blasutig, Delli Zotti 2020). Le manifestazioni della crisi ambientale (i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti) impongono, dunque, un cambiamento radicale delle nostre abitudini, le quali dovrebbero essere in grado di soddisfare i bisogni sia delle generazioni presenti, che future. In questo quadro, a destare attenzione è l’atteggiamento ambivalente dei giovani, perennemente sospesi fra l’essere da una parte attori primari impegnati nella difesa del pianeta, e, allo stesso tempo, spettatori inermi, particolarmente vulnerabili alla cosiddetta ansia climatica, una preoccupazione generale sulle condizioni ambientali, che spesso può sfociare in veri e propri stati di panico e frustrazione (Ballantyne et al., 2015; Hickman, Marks et al., 2021). A tal proposito, si ritiene significativo affrontare lo studio della crisi ambientale analizzando la prospettiva delle relazioni sociali intrecciate nelle città della tardomodernità; nello specifico, si è deciso di prendere in considerazione il contesto catanese, poiché, negli ultimi tempi, sui social network dilaga l’hashtag #Satania, appellativo che qualifica la città etnea troppo spesso come incivile, a causa di molteplici (ir)responsabilità da parte di istituzioni sociali, educative e bande di piccoli criminali, che sembrano incapaci di attuare concrete azioni a tutela del patrimonio urbano e paesaggistico. Il paper si propone di analizzare le contraddizioni del comportamento ecologico dei giovani, ovvero le discrasie tra le dichiarazioni di azione a favore della sostenibilità ambientale e il comportamento concreto, attraverso un approccio semiotico multimodale su materiali di tipo fotografico (103 immagini) e audio-videografico (20 video), rilevati in un contesto urbano mediterraneo come la città di Catania. Attraverso il modello analitico adottato da Kress e Van Leuwen (1996; 2006), l’analisi dei contenuti visuali ha lo scopo preminente di indagare, nello specifico, le rappresentazioni dell'ansia climatica dei giovani catanesi, cercando – ove possibile – di metterle in relazione con (1) gli atti vandalici compiuti dai giovani stessi e con (2) i mancati interventi da parte delle istituzioni educative e politiche.
2024
9788846768582
ambiente, ansia, ambivalenza, comportamento, narrazione
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
13 SATANIA.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 1.63 MB
Formato Adobe PDF
1.63 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/618111
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact