Nell’immediato secondo dopoguerra Franco Fortini è attratto dal personaggio di Giona, il profeta inviato da Dio a predicare nella città di Ninive, finito nel ventre di una balena. Su di lui, sulla sua storia tragica e favolosa, compone prima un’opera drammaturgica (Giona in Ninive, 1945), poi un racconto di materia biblica (Storia di Giona, 1946-50). Addirittura ne assume il nome per firmare alcuni articoli usciti sulla rivista «Politecnico» e, così facendo, lo eleva a una specie di alter ego. Chi è Giona agli occhi di Fortini? Nel disperato tentativo di dare un ordine a ciò che intorno a lui sovrabbonda di caos, Fortini si imbatte in una figura chiave dell’immaginario occidentale – ribelle e disubbidiente, testimone e superstite di un’apocalisse, profeta mancato o poeta mancato – e ne riscrive i contorni alla luce di quel che è accaduto o sta per avvenire nel cuore maledetto di un Novecento senza fughe e uscite di sicurezza, se non l’estremo, definitivo atto di fiducia nella scrittura come rivisitazione del passato che ci ha visti umani. (Giuseppe Lupo)

Il Giona di Fortini

Giuseppe Palazzolo
2024-01-01

Abstract

Nell’immediato secondo dopoguerra Franco Fortini è attratto dal personaggio di Giona, il profeta inviato da Dio a predicare nella città di Ninive, finito nel ventre di una balena. Su di lui, sulla sua storia tragica e favolosa, compone prima un’opera drammaturgica (Giona in Ninive, 1945), poi un racconto di materia biblica (Storia di Giona, 1946-50). Addirittura ne assume il nome per firmare alcuni articoli usciti sulla rivista «Politecnico» e, così facendo, lo eleva a una specie di alter ego. Chi è Giona agli occhi di Fortini? Nel disperato tentativo di dare un ordine a ciò che intorno a lui sovrabbonda di caos, Fortini si imbatte in una figura chiave dell’immaginario occidentale – ribelle e disubbidiente, testimone e superstite di un’apocalisse, profeta mancato o poeta mancato – e ne riscrive i contorni alla luce di quel che è accaduto o sta per avvenire nel cuore maledetto di un Novecento senza fughe e uscite di sicurezza, se non l’estremo, definitivo atto di fiducia nella scrittura come rivisitazione del passato che ci ha visti umani. (Giuseppe Lupo)
2024
9788898983834
Franco Fortini, profezia, Bibbia, Giona, intellettuali, poesia, teatro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/619249
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