Nel presente lavoro, dopo avere tracciato il discrimen tra le varie forme di sfruttamento dell’essere umano riconducibili alla cd. “new slavery”, si richiamano brevemente i principali strumenti elaborati a livello sovranazionale in tema di divieto di schiavitù, servitù, lavoro forzato, e tratta di esseri umani. In un secondo momento, si analizza la fattispecie di «Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», introdotta all’art. 603 bis c.p. ad opera del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, successivamente modificata con la legge n. 199/2016. Infine, partendo dal presupposto che lo sfruttamento del lavoro rappresenti ormai un “modo di produzione”, ontologicamente connaturato a svariati settori produttivi, si esaminano le diverse strategie adottate nell’ordinamento italiano, inglese e francese per contrastare tale fenomenologia criminosa nell’ambito delle imprese. Per quanto riguarda, ad esempio, l’ordinamento interno, l’inclusione dello sfruttamento del lavoro nel novero dei reati presupposto della responsabilità degli enti ha consentito il ricorso ai modelli di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/20221, che si rivelano senz’altro più idonei ad orientare la struttura produttiva dell’impresa rispetto al mero strumento punitivo adottato nei confronti delle persone fisiche.

Profili penalistici dello sfruttamento del lavoro

Annalisa Lucifora
2023-01-01

Abstract

Nel presente lavoro, dopo avere tracciato il discrimen tra le varie forme di sfruttamento dell’essere umano riconducibili alla cd. “new slavery”, si richiamano brevemente i principali strumenti elaborati a livello sovranazionale in tema di divieto di schiavitù, servitù, lavoro forzato, e tratta di esseri umani. In un secondo momento, si analizza la fattispecie di «Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», introdotta all’art. 603 bis c.p. ad opera del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, successivamente modificata con la legge n. 199/2016. Infine, partendo dal presupposto che lo sfruttamento del lavoro rappresenti ormai un “modo di produzione”, ontologicamente connaturato a svariati settori produttivi, si esaminano le diverse strategie adottate nell’ordinamento italiano, inglese e francese per contrastare tale fenomenologia criminosa nell’ambito delle imprese. Per quanto riguarda, ad esempio, l’ordinamento interno, l’inclusione dello sfruttamento del lavoro nel novero dei reati presupposto della responsabilità degli enti ha consentito il ricorso ai modelli di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/20221, che si rivelano senz’altro più idonei ad orientare la struttura produttiva dell’impresa rispetto al mero strumento punitivo adottato nei confronti delle persone fisiche.
2023
978-88-351-5938-4
sfruttamento del lavoro; nuove schiavitù; caso Uber
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