Le tiroiditi costituiscono un capitolo della patologia tiroidea caratterizzato essenzialmente da alterazioni di tipo infiammatorio, infiltrazione soprattutto linfocitaria ed alterazioni tissutali di tipo granulomatoso. La flogosi ghiandolare si può presentare con specificità d'organo o far parte di un processo morboso sistemico. Le tiroiditi vengono attualmente classificate in base alle modalità di comparsa e durata della ma¬lattia. La classificazione cllnica attualmente più accettata suddivide le tiroiditi in acute, subacute e croniche. Nelle acute si differenzia la forma non suppurativa, ad eziopatogenesi ancora incerta (virus dell'influenza, della parotite, virus Coxsachie, Adenovirus, eco) e la forma sup¬purativa, condizione morbosa rara dovuta ad una infezione suppurativa della tiroide secondaria nella maggior parte dei casi ad un pro¬cesso infettivo che si origina nel seno piriforme, residuo della quarta tasca branchiale. Tra le tiroiditi subacute sono da inquadrare la tiroi-dite granulomatosa a cellule giganti di De Quervain, processo infiammatorio ad andamento clinico subacuto che rappresenta circa l'ì°/o di tutte le malattie della tiroide; la tiroidite subacuta silente o indolore (painless thyroiditis) che si manifesta in pazienti con malattia tiroi¬dea autoimmune. Può evidenziarsi in forma sporadica o, come awiene più frequentemente, da 3 a 6 mesi dopo la gravidanza o comunque entro un anno dal parto assumendo il ruolo di vera entità cllnica (tiroidite post-partum). Tra le forme croniche la più frequente è la tiroi¬dite di Hashimoto (tiroidite cronica linfocitaria), da considerare sicuramente una malattia autoimmune, rappresenta la causa più diffusa di gozzo e ipotiroidismo. La tiroidite cronica di Riedel (tiroidite fibrosa o sclerosante) è una malattia molto rara che colpisce prevalente¬mente il sesso femminile tra la IV e a V decade di età. Il meccanismo eziopatogenetico è sconosciuto. Sono infine da segnalare alcune forme più rare quali le tiroiditi croniche specifiche, le tiroiditi da radiazione, le tiroiditi da farmaci.La tiroidite presenta un quadro ciinico ad andamento generalmente benigno. La fase acuta, solitamente di breve durata, è seguita dal pe¬riodo di remissione con scomparsa progressiva dei sintomi. Il prolungarsi della sintomatologia per alcuni mesi, con carattere migrante o ricorrente, può condurre ad atrofia tiroidea con conseguente quadro di ipotiroidismo. La diagnosi di tiroidite si basa su parametri anam-nestici, clinici e di laboratorio. Gli esami diagnostici strumentali di comune impiego sono rappresentati dall'ecografia e dalla scintigrafia. L'agoaspirato è urile nell'identificazione dell'agente eziologico e nella differenziazione dalle neopalsie.

Le Tiroidi

AMODEO, Corrado;CAGLIA', Pietro;
2008-01-01

Abstract

Le tiroiditi costituiscono un capitolo della patologia tiroidea caratterizzato essenzialmente da alterazioni di tipo infiammatorio, infiltrazione soprattutto linfocitaria ed alterazioni tissutali di tipo granulomatoso. La flogosi ghiandolare si può presentare con specificità d'organo o far parte di un processo morboso sistemico. Le tiroiditi vengono attualmente classificate in base alle modalità di comparsa e durata della ma¬lattia. La classificazione cllnica attualmente più accettata suddivide le tiroiditi in acute, subacute e croniche. Nelle acute si differenzia la forma non suppurativa, ad eziopatogenesi ancora incerta (virus dell'influenza, della parotite, virus Coxsachie, Adenovirus, eco) e la forma sup¬purativa, condizione morbosa rara dovuta ad una infezione suppurativa della tiroide secondaria nella maggior parte dei casi ad un pro¬cesso infettivo che si origina nel seno piriforme, residuo della quarta tasca branchiale. Tra le tiroiditi subacute sono da inquadrare la tiroi-dite granulomatosa a cellule giganti di De Quervain, processo infiammatorio ad andamento clinico subacuto che rappresenta circa l'ì°/o di tutte le malattie della tiroide; la tiroidite subacuta silente o indolore (painless thyroiditis) che si manifesta in pazienti con malattia tiroi¬dea autoimmune. Può evidenziarsi in forma sporadica o, come awiene più frequentemente, da 3 a 6 mesi dopo la gravidanza o comunque entro un anno dal parto assumendo il ruolo di vera entità cllnica (tiroidite post-partum). Tra le forme croniche la più frequente è la tiroi¬dite di Hashimoto (tiroidite cronica linfocitaria), da considerare sicuramente una malattia autoimmune, rappresenta la causa più diffusa di gozzo e ipotiroidismo. La tiroidite cronica di Riedel (tiroidite fibrosa o sclerosante) è una malattia molto rara che colpisce prevalente¬mente il sesso femminile tra la IV e a V decade di età. Il meccanismo eziopatogenetico è sconosciuto. Sono infine da segnalare alcune forme più rare quali le tiroiditi croniche specifiche, le tiroiditi da radiazione, le tiroiditi da farmaci.La tiroidite presenta un quadro ciinico ad andamento generalmente benigno. La fase acuta, solitamente di breve durata, è seguita dal pe¬riodo di remissione con scomparsa progressiva dei sintomi. Il prolungarsi della sintomatologia per alcuni mesi, con carattere migrante o ricorrente, può condurre ad atrofia tiroidea con conseguente quadro di ipotiroidismo. La diagnosi di tiroidite si basa su parametri anam-nestici, clinici e di laboratorio. Gli esami diagnostici strumentali di comune impiego sono rappresentati dall'ecografia e dalla scintigrafia. L'agoaspirato è urile nell'identificazione dell'agente eziologico e nella differenziazione dalle neopalsie.
2008
8877116234
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/62464
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