Il saggio intende concentrarsi sulla diva Clara Calamai, che nell’interpretare il ruolo della tenebrosa Giovanna per Visconti offre una clamorosa variante della Cora originale nata dalla penna di James M. Cain (Il postino suona sempre due volte, 1934). L’idea è quella di muoversi sul fronte transmediale, operando un confronto sia con le altre trasposizioni cinematografiche del romanzo (Chenal 1939, Garnett 1946, Rafelson 1981) sia con altre figure femminili riferibili alla produzione dell’autore americano – tra gli adattamenti celebri, La fiamma del peccato (B. Wilder, 1944), Il romanzo di Mildred (M. Curtiz, 1945), Serenata (A. Mann, 1956), Veneri rosse (A. Dwan, 1956), Butterfly - Il sapore del peccato (M. Cimber, 1982) –, al fine di ipotizzare il profilo di una specifica costellazione di tenebrose cainiane. E se queste complesse femmes fatales offrissero una rilettura oscura del mito di Galatea? Non a caso, Galatea è il titolo di uno dei romanzi minori di Cain (1953): protagonista una giovane donna molto grassa, Holly Valenty, rappresa nelle dinamiche ottative del tipico triangolo hard-boiled su base melodrammatica (in questo caso, è il suo peso a subire le ingerenze dei due pigmalioni di turno).

Giovanna e le altre: le tenebrose di James M. Cain

busni s
2024-01-01

Abstract

Il saggio intende concentrarsi sulla diva Clara Calamai, che nell’interpretare il ruolo della tenebrosa Giovanna per Visconti offre una clamorosa variante della Cora originale nata dalla penna di James M. Cain (Il postino suona sempre due volte, 1934). L’idea è quella di muoversi sul fronte transmediale, operando un confronto sia con le altre trasposizioni cinematografiche del romanzo (Chenal 1939, Garnett 1946, Rafelson 1981) sia con altre figure femminili riferibili alla produzione dell’autore americano – tra gli adattamenti celebri, La fiamma del peccato (B. Wilder, 1944), Il romanzo di Mildred (M. Curtiz, 1945), Serenata (A. Mann, 1956), Veneri rosse (A. Dwan, 1956), Butterfly - Il sapore del peccato (M. Cimber, 1982) –, al fine di ipotizzare il profilo di una specifica costellazione di tenebrose cainiane. E se queste complesse femmes fatales offrissero una rilettura oscura del mito di Galatea? Non a caso, Galatea è il titolo di uno dei romanzi minori di Cain (1953): protagonista una giovane donna molto grassa, Holly Valenty, rappresa nelle dinamiche ottative del tipico triangolo hard-boiled su base melodrammatica (in questo caso, è il suo peso a subire le ingerenze dei due pigmalioni di turno).
2024
Tenebrose, Clara Calamai, James M. Cain, Divismo, Femme Fatale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/630849
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