La leggenda di Elizabeth Siddal, la bellissima modella amata dai preraffaelliti, ha a lungo offuscato la sua identità di autrice. Di lei è noto soprattutto il volto, ritratto nei panni dell’Ofelia annegata tra i fiori di un celebre quadro di John Everett Millais esposto alla Tate Britain di Londra. Siddal è sempre stata ricordata come musa di Dante Gabriel Rossetti, imprigionata nel ruolo passivo della donna “creata” dal genio maschile, novella Ofelia destinata al suicidio per amore. A partire dalla sua drammatica scomparsa per un’overdose di laudano, la sua figura è stata avvolta da un’aura decadente di mistero e tragedia, amore e morte, alimentata dall’episodio, poi mitizzato, dell’esumazione della sua salma da parte di Rossetti. Gli studi femministi ne hanno riscoperto le opere pittoriche e poetiche, espressione di un originalissimo punto di vista che emerge nei circoli artistici vittoriani dominati dagli uomini. Nel suo raffinato microcosmo preraffaellita, la voce poetica di Elizabeth Siddal è ben lontana dall’essere quella di una «mite, ignara colomba», come il marito Dante Gabriel Rossetti si compiaceva di definirla: è invece quella di una giovane artista decisa a superare le limitazioni imposte alle donne nell’Inghilterra vittoriana e affermare la propria personalità. Questo libro raccoglie tutte le poesie e le lettere di Elizabeth Siddal ed è l’unica edizione basata sui manoscritti originali conservati all’Ashmolean Museum di Oxford.
Elizabeth Siddal, Un anno e un giorno. Poesie e lettere
Arcara, Stefania
2024-01-01
Abstract
La leggenda di Elizabeth Siddal, la bellissima modella amata dai preraffaelliti, ha a lungo offuscato la sua identità di autrice. Di lei è noto soprattutto il volto, ritratto nei panni dell’Ofelia annegata tra i fiori di un celebre quadro di John Everett Millais esposto alla Tate Britain di Londra. Siddal è sempre stata ricordata come musa di Dante Gabriel Rossetti, imprigionata nel ruolo passivo della donna “creata” dal genio maschile, novella Ofelia destinata al suicidio per amore. A partire dalla sua drammatica scomparsa per un’overdose di laudano, la sua figura è stata avvolta da un’aura decadente di mistero e tragedia, amore e morte, alimentata dall’episodio, poi mitizzato, dell’esumazione della sua salma da parte di Rossetti. Gli studi femministi ne hanno riscoperto le opere pittoriche e poetiche, espressione di un originalissimo punto di vista che emerge nei circoli artistici vittoriani dominati dagli uomini. Nel suo raffinato microcosmo preraffaellita, la voce poetica di Elizabeth Siddal è ben lontana dall’essere quella di una «mite, ignara colomba», come il marito Dante Gabriel Rossetti si compiaceva di definirla: è invece quella di una giovane artista decisa a superare le limitazioni imposte alle donne nell’Inghilterra vittoriana e affermare la propria personalità. Questo libro raccoglie tutte le poesie e le lettere di Elizabeth Siddal ed è l’unica edizione basata sui manoscritti originali conservati all’Ashmolean Museum di Oxford.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.