I siti rupestri costituiscono veri e propri paesaggi culturali, plasmati sin dalle origini della vita dell'uomo, nei quali si può leggere sia la capacità realizzativa dell'homo habilis, sia una primigenia spiritualità fatta di riti, tradizioni e culti religiosi, ma anche di un'arte primordiale giunta a noi graffita.La Sicilia in particolare ha conosciuto una fitta trama di insediamenti rupestri, addensati soprattutto nella "regione iblea"che costituiscono oggi sia un importante spazio empirico recante i segni materiali della vita dell'uomo primitivo (grotte, sepolcri), sia uno spazio simbolico recante un messaggio identitario e spirituale. L'articolo analizza le principali tappe evolutive delle culture rupestri sicule e sicane, soffermandosi sul loro valore identitario, che appare latente e inespresso perchè molti siti sono lasciati all'incuria e, nella migliore delle ipotesi, ad una fruizione limitata al visitatore "ideale", cioè l'archeologo. Si ritiene invece che la plurimillenaria storia indigena potrebbe essere resa di più facile godibilità anche per i non addetti ai lavori, se solo i siti fossero valorizzati e opportunamente proposti all'interno dei circuiti turistico-culturali.

LA SICILIA RUPESTRE.CONSUETUDINI DI VITA IPOGEA IN ETA' PREISTORICA E MEDIEVALE NELL'AREA SUD ORIENTALE

ARENA, GRAZIA
2005-01-01

Abstract

I siti rupestri costituiscono veri e propri paesaggi culturali, plasmati sin dalle origini della vita dell'uomo, nei quali si può leggere sia la capacità realizzativa dell'homo habilis, sia una primigenia spiritualità fatta di riti, tradizioni e culti religiosi, ma anche di un'arte primordiale giunta a noi graffita.La Sicilia in particolare ha conosciuto una fitta trama di insediamenti rupestri, addensati soprattutto nella "regione iblea"che costituiscono oggi sia un importante spazio empirico recante i segni materiali della vita dell'uomo primitivo (grotte, sepolcri), sia uno spazio simbolico recante un messaggio identitario e spirituale. L'articolo analizza le principali tappe evolutive delle culture rupestri sicule e sicane, soffermandosi sul loro valore identitario, che appare latente e inespresso perchè molti siti sono lasciati all'incuria e, nella migliore delle ipotesi, ad una fruizione limitata al visitatore "ideale", cioè l'archeologo. Si ritiene invece che la plurimillenaria storia indigena potrebbe essere resa di più facile godibilità anche per i non addetti ai lavori, se solo i siti fossero valorizzati e opportunamente proposti all'interno dei circuiti turistico-culturali.
2005
88-86673-77-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/63640
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