Leopardi (1798-1837) non visitò mai la Russia e Puškin (1799-1837) non venne mai in Italia, tuttavia nel descrivere un paese solo immaginato entrambi i poeti utilizzano modelli elaborati dalla cultura coeva. Nello Zibaldone, ragionando di popoli e nazioni sulla base degli scritti di Paolo Orosio, Voltaire, Algarotti, Leopardi colloca la Russia nella “civiltà mezzana”, che diverrà conquistatrice fino al decadimento, come è accaduto alla Grecia e a Roma. Puškin, al pari della generazione romantica, mutua il mito dell’Italia da Goethe e Byron, ma nei suoi componimenti la vita e l’opera degli scrittori latini e degli ‘italiani illustri’ (da Ovidio a Petrarca e Tasso) si intreccia a fatti autobiografici, fornisce citazioni e riferimenti ironico-parodici, genera associazioni e opposizioni.
Titolo: | Rossija Leopardi, Italija Puskina |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/64306 |
ISBN: | 978-5-7511-1940-9 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |