Il problema della rieducazione in carcere e' un tema fondamentale nell'ambito pedagogico italiano ed europeo oltre che legislativo, perche' richiama in causa inevitabilmente il problema della persona, che deve essere orientato, rieducato anche nei contesti piu' difficili, quale e' il 'pianeta carcere'. La legge italiana, sotto questo punto di vista, e`abbastanza chiara. Basti leggere la legge di riforma del 27 luglio 1975, n. 354, intitolata Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limiative della liberta´, per comprendere il pieno ed inequivocabile recepimento dell'art. 27 della nostra Costituzione che specifica al terzo comma precisamente che 'le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita´e devono tendere alla rieducazione del condannato', e ancora all'art. 1, che il trattamento pentenziario deve essere improntato alla tutela della dignita' e della personalita' ed alla salvaguardia dei diritti di tutti coloro che vengono privati della liberta' personale. Lungo questa direzione, si muove il saggio volto a sviluppare questa questione in relazione alla specificita´professionale di tutti gli operatori che operano in strutture penitenziari, evidenziando limiti e vantaggi nel perseguire alcuni obiettivi.

La ri-educazione e ri-socializzazione in carcere: il teatro tra cultura e cura

MULE', PAOLINA
2009-01-01

Abstract

Il problema della rieducazione in carcere e' un tema fondamentale nell'ambito pedagogico italiano ed europeo oltre che legislativo, perche' richiama in causa inevitabilmente il problema della persona, che deve essere orientato, rieducato anche nei contesti piu' difficili, quale e' il 'pianeta carcere'. La legge italiana, sotto questo punto di vista, e`abbastanza chiara. Basti leggere la legge di riforma del 27 luglio 1975, n. 354, intitolata Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limiative della liberta´, per comprendere il pieno ed inequivocabile recepimento dell'art. 27 della nostra Costituzione che specifica al terzo comma precisamente che 'le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita´e devono tendere alla rieducazione del condannato', e ancora all'art. 1, che il trattamento pentenziario deve essere improntato alla tutela della dignita' e della personalita' ed alla salvaguardia dei diritti di tutti coloro che vengono privati della liberta' personale. Lungo questa direzione, si muove il saggio volto a sviluppare questa questione in relazione alla specificita´professionale di tutti gli operatori che operano in strutture penitenziari, evidenziando limiti e vantaggi nel perseguire alcuni obiettivi.
2009
9788895104942
Ri-educazione; Ri-socializzazione; Teatro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/64309
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