Le Lettere Provinciali di Pascal penetrarono in Italia già nella seconda metà del XVII secolo, in un momento in cui il mondo cattolico e la stessa Roma erano lacerati e dalla crescente diffusione del lassismo e dalle lotte di potere, che lasciavano ipotizzare un particolare legame tra il probabilismo lassista e la teologia ufficiale dei gesuiti. La lotta contro il lassismo e l’ammirazione per l’autore delle Provinciali si protrassero lungo il XIX secolo, colorandosi di quei caratteri politico-religiosi che caratterizzarono la storia del Risorgimento italiano nella prima metà dell’Ottocento. In quell’orizzonte etico-politico risorgimentale s’inserisce l’influenza delle Lettere Provinciali su Vincenzo Gioberti, capo del neoguelfismo italiano, autore di un’opera dal titolo il Gesuita Moderno. L’ostilità del pensatore neoguelfo verso i gesuiti e la loro morale lassista risale al 1830, quando descrive la Compagnia di Gesù come una «setta» potente che, dopo aver corrotto la morale cristiana, vuol contaminare le cose spirituali con quelle temporali, spegnendo così ogni barlume della civiltà moderna e ripristinando l’antica barbarie. In tal senso, la polemica tra Gioberti e i gesuiti, più che sotto l’aspetto dottrinale (giansenismo; panteismo, probabilismo) va considerata sotto l’aspetto etico-politico, e precisamente nella sfera dei rapporti fra religione e politica. Ma il Gesuita Moderno di Gioberti, come le Lettere Provinciali, non è un semplice lavoro di polemica: il suo intento è anche quello d’insistere sulla necessità di un’autentica morale cattolica. Beninteso: autentica, solo e in quanto fondata sul modello evangelico. Da qui le affinità tra l’antigesuitismo del neoguelfo italiano e l’antigesuitismo del genio francese. A tal proposito, emblematica si rivela nel Gesuita Moderno l’aperta difesa di Pascal e delle sue Petites Lettres: basti pensare che a questa sorta di apologia pascaliana in termini antigesuitici Gioberti dedica un intero capitolo, il decimo, intitolato Della critica fatta dal Sig. Crétineau-Joly alle Lettere Provinciali di Biagio Pascal. In esso, Gioberti parla della critica mossa da Crétineau-Joly a Pascal, il quale viene considerato dallo storico francese un falsario. Analizzando la tesi dello storico francese, Gioberti, con una sorta di lavoro filologico, non solo dimostra la lealtà di Pascal, le cui citazioni non potranno più esser messe in dubbio, ma prova altresì che l’autore delle Provinciali più che esagerare nel denunciare gli errori dei gesuiti li attenuò, omettendo ciò che avevano di più grave. L’ammirazione del Gioberti per Pascal non si arresta, comunque, alle Provinciali. Gioberti, infatti, conosce e apprezza anche i Pensieri, spesso citati. E conosce persino la Lettera alla regina Cristina, ove Pascal, delineando la possibilità di una coesistenza tra l’«ordre du corp» e l’«ordre de l’esprit», sembra abbozzare un certo ideale politico a cui l’autore del Gesuita moderno appare sensibile.

Gioberti e le Lettere Provinciali

ROMEO, MARIA VITA
2011-01-01

Abstract

Le Lettere Provinciali di Pascal penetrarono in Italia già nella seconda metà del XVII secolo, in un momento in cui il mondo cattolico e la stessa Roma erano lacerati e dalla crescente diffusione del lassismo e dalle lotte di potere, che lasciavano ipotizzare un particolare legame tra il probabilismo lassista e la teologia ufficiale dei gesuiti. La lotta contro il lassismo e l’ammirazione per l’autore delle Provinciali si protrassero lungo il XIX secolo, colorandosi di quei caratteri politico-religiosi che caratterizzarono la storia del Risorgimento italiano nella prima metà dell’Ottocento. In quell’orizzonte etico-politico risorgimentale s’inserisce l’influenza delle Lettere Provinciali su Vincenzo Gioberti, capo del neoguelfismo italiano, autore di un’opera dal titolo il Gesuita Moderno. L’ostilità del pensatore neoguelfo verso i gesuiti e la loro morale lassista risale al 1830, quando descrive la Compagnia di Gesù come una «setta» potente che, dopo aver corrotto la morale cristiana, vuol contaminare le cose spirituali con quelle temporali, spegnendo così ogni barlume della civiltà moderna e ripristinando l’antica barbarie. In tal senso, la polemica tra Gioberti e i gesuiti, più che sotto l’aspetto dottrinale (giansenismo; panteismo, probabilismo) va considerata sotto l’aspetto etico-politico, e precisamente nella sfera dei rapporti fra religione e politica. Ma il Gesuita Moderno di Gioberti, come le Lettere Provinciali, non è un semplice lavoro di polemica: il suo intento è anche quello d’insistere sulla necessità di un’autentica morale cattolica. Beninteso: autentica, solo e in quanto fondata sul modello evangelico. Da qui le affinità tra l’antigesuitismo del neoguelfo italiano e l’antigesuitismo del genio francese. A tal proposito, emblematica si rivela nel Gesuita Moderno l’aperta difesa di Pascal e delle sue Petites Lettres: basti pensare che a questa sorta di apologia pascaliana in termini antigesuitici Gioberti dedica un intero capitolo, il decimo, intitolato Della critica fatta dal Sig. Crétineau-Joly alle Lettere Provinciali di Biagio Pascal. In esso, Gioberti parla della critica mossa da Crétineau-Joly a Pascal, il quale viene considerato dallo storico francese un falsario. Analizzando la tesi dello storico francese, Gioberti, con una sorta di lavoro filologico, non solo dimostra la lealtà di Pascal, le cui citazioni non potranno più esser messe in dubbio, ma prova altresì che l’autore delle Provinciali più che esagerare nel denunciare gli errori dei gesuiti li attenuò, omettendo ciò che avevano di più grave. L’ammirazione del Gioberti per Pascal non si arresta, comunque, alle Provinciali. Gioberti, infatti, conosce e apprezza anche i Pensieri, spesso citati. E conosce persino la Lettera alla regina Cristina, ove Pascal, delineando la possibilità di una coesistenza tra l’«ordre du corp» e l’«ordre de l’esprit», sembra abbozzare un certo ideale politico a cui l’autore del Gesuita moderno appare sensibile.
2011
978-88-8334-542-5
Gioberti; Politica; Morale
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Romeo Lav. Osculati.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: Non specificato
Dimensione 117.45 kB
Formato Adobe PDF
117.45 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/64821
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact