The core of the theoretical issues addressed in this study arises from the encounter between philosophical theories of Schopenhauer (Schopenhauer, Versuch über das Geistersehen) and Nietzsche (Nietzsche, Menschliches, Allzumenschliches) and the physiological optics of Helmholtz and Müller (Müller, 1826, 1840). According to the writings of the Helmholtz, the fissure between the object and the processing human sensory apparatus transforms a stimulus, that does not match any genuine reality, in a feeling that is itself an interpretive act of symbolic nature (Helmholtz, 1867). The act of perception itself is investigated as a semiotic act, in which the link with factual reality is dissolved by the act of interpretation of the perceiver through an analogical connection. The nature of the operation is unconscious and ends in the projective action on an external object of the sensory impression dweling from the inner. The images created by the mind are fantastical in nature, according to an atavistic anthropological principle, of which Nietzsche Aphorisms on the dream in Menschliches, Allzumenschliches). Here he referrs to the theories of Tylor on animism and primitive imagination. Nietzsche is clearly influenced by the theories of physiologists, the physiological and endogenous production of images, arising from the view of light and colors which is of the mental nature, and therefore incorporated in the elaboration of visual stimuli or physiological processes of visual system in the absence of external stimuli. The theory is developed through the close-reading of texts mainly by Hofmannsthal and Rilke.

Il nucleo della problematica teorica affrontata in questo studio nasce da un incontro fra le teorie filosofiche di Schopenhauer (Schopenhauer, Versuch über das Geistersehen) e Nietzsche (Nietzsche, Menschliches, Allzumenschliches) e quelle dell’ottica fisiologica di Helmholtz e Müller (Müller, 1826, 1840). Agli scritti di Helmholtz risale la teorizzazione di una scissura fra oggetto ed elaborazione dell’apparato sensoriale dell’uomo, che trasforma uno stimolo, a cui non corrisponde alcuna realtà effettiva, in una impressione che costituisce di per sé un atto interpretativo di natura simbolica (Helmholtz, 1867). L’atto percettivo di per sé viene indagato come atto semiotico, in cui il nesso con la realtà fattuale viene dissolto dall’atto interpretativo del soggetto percipiente attraverso un nesso analogico. La natura dell’operazione è inconscia e si conclude nell’azione proiettiva su un oggetto esterno dell’impressione sensoriale interna all’io. Le immagini create dalla mente sono dunque di natura fantasmatica, secondo un principio antropologico atavico, di cui Nietzsche negli Aforismi sul sogno di Umano, troppo umano scrive, facendo riferimento alle teorie di Tylor sull’immaginazione primitiva e sull’animismo. Evidente è secondo Nietzsche, influenzato dalle teorie dei fisiologi, la natura fisiologica ed endogena della produzione di immagini, scaturente da un processo di visualizzazione di luce e colori di natura mentale, conseguenza e rielaborazione degli stimoli visivi recepiti nella veglia o di processi fisiologici dell’apparato visivo in assenza di stimoli esterni. La teoria viene verificata attraverso il close-reading di testi principalemtne di Hofmannsthal e Rilke.

Ékphrasis dell’invisibile

PULVIRENTI, Grazia
2007-01-01

Abstract

The core of the theoretical issues addressed in this study arises from the encounter between philosophical theories of Schopenhauer (Schopenhauer, Versuch über das Geistersehen) and Nietzsche (Nietzsche, Menschliches, Allzumenschliches) and the physiological optics of Helmholtz and Müller (Müller, 1826, 1840). According to the writings of the Helmholtz, the fissure between the object and the processing human sensory apparatus transforms a stimulus, that does not match any genuine reality, in a feeling that is itself an interpretive act of symbolic nature (Helmholtz, 1867). The act of perception itself is investigated as a semiotic act, in which the link with factual reality is dissolved by the act of interpretation of the perceiver through an analogical connection. The nature of the operation is unconscious and ends in the projective action on an external object of the sensory impression dweling from the inner. The images created by the mind are fantastical in nature, according to an atavistic anthropological principle, of which Nietzsche Aphorisms on the dream in Menschliches, Allzumenschliches). Here he referrs to the theories of Tylor on animism and primitive imagination. Nietzsche is clearly influenced by the theories of physiologists, the physiological and endogenous production of images, arising from the view of light and colors which is of the mental nature, and therefore incorporated in the elaboration of visual stimuli or physiological processes of visual system in the absence of external stimuli. The theory is developed through the close-reading of texts mainly by Hofmannsthal and Rilke.
2007
9788861590861
Il nucleo della problematica teorica affrontata in questo studio nasce da un incontro fra le teorie filosofiche di Schopenhauer (Schopenhauer, Versuch über das Geistersehen) e Nietzsche (Nietzsche, Menschliches, Allzumenschliches) e quelle dell’ottica fisiologica di Helmholtz e Müller (Müller, 1826, 1840). Agli scritti di Helmholtz risale la teorizzazione di una scissura fra oggetto ed elaborazione dell’apparato sensoriale dell’uomo, che trasforma uno stimolo, a cui non corrisponde alcuna realtà effettiva, in una impressione che costituisce di per sé un atto interpretativo di natura simbolica (Helmholtz, 1867). L’atto percettivo di per sé viene indagato come atto semiotico, in cui il nesso con la realtà fattuale viene dissolto dall’atto interpretativo del soggetto percipiente attraverso un nesso analogico. La natura dell’operazione è inconscia e si conclude nell’azione proiettiva su un oggetto esterno dell’impressione sensoriale interna all’io. Le immagini create dalla mente sono dunque di natura fantasmatica, secondo un principio antropologico atavico, di cui Nietzsche negli Aforismi sul sogno di Umano, troppo umano scrive, facendo riferimento alle teorie di Tylor sull’immaginazione primitiva e sull’animismo. Evidente è secondo Nietzsche, influenzato dalle teorie dei fisiologi, la natura fisiologica ed endogena della produzione di immagini, scaturente da un processo di visualizzazione di luce e colori di natura mentale, conseguenza e rielaborazione degli stimoli visivi recepiti nella veglia o di processi fisiologici dell’apparato visivo in assenza di stimoli esterni. La teoria viene verificata attraverso il close-reading di testi principalemtne di Hofmannsthal e Rilke.
Invisibile, filosofia, fisiologia, letteratura tedesca; Invisible, philosophy, phisiology, german literature
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/65151
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