Il saggio introduce l’opera teorica e progettuale di una delle figure fondamentali del panorama architettonico catalano, l’architetto Helio Piñón. Il quadro generale è quello del fermento culturale che Barcellona comincia a manifestare subito dopo la rinascita democratica postfranchista. L’opera di Piñón contribuisce al rinnovamento della città e alla formazione di una nuova classe di architetti di cui è riferimento. Nello studio Viaplana/Piñón si formano generazioni di architetti, tra cui anche Miralles. “Contro la solitudine dell’estetico”, riprendendo le teorie di Piñón, ricostruisce il panorama filosofico e culturale su cui trovano fondamento le convinzioni dell’architetto catalano. La ricerca è rivolta alla scoperta della buona eredità che il movimento moderno ha lasciato a noi contemporanei. Eredità che secondo Piñón non sembra essere stata ancora compresa del tutto. Le derive formaliste e manieriste dell'architettura contemporanea, che spesso invano tenta di seguire la lezione moderna, sembrano essere la riprova della condizione perturbante in cui versa quest’arte oggi. In questa condizione di contemporaneità si consuma la solitudine dell'estetico e in particolare nella separazione della dimensione artistica dell'opera da quella tecnico-costruttiva; tuttavia, la possibilità che l'architettura ha ancora di affermarsi come pratica artistica risiede, per Piñón, nell'operare all'interno del contesto dei valori della modernità.

CONTRO LA SOLITUDINE DELL’ESTETICO. HELIO Piñón E L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

D'URSO, SEBASTIANO
2009-01-01

Abstract

Il saggio introduce l’opera teorica e progettuale di una delle figure fondamentali del panorama architettonico catalano, l’architetto Helio Piñón. Il quadro generale è quello del fermento culturale che Barcellona comincia a manifestare subito dopo la rinascita democratica postfranchista. L’opera di Piñón contribuisce al rinnovamento della città e alla formazione di una nuova classe di architetti di cui è riferimento. Nello studio Viaplana/Piñón si formano generazioni di architetti, tra cui anche Miralles. “Contro la solitudine dell’estetico”, riprendendo le teorie di Piñón, ricostruisce il panorama filosofico e culturale su cui trovano fondamento le convinzioni dell’architetto catalano. La ricerca è rivolta alla scoperta della buona eredità che il movimento moderno ha lasciato a noi contemporanei. Eredità che secondo Piñón non sembra essere stata ancora compresa del tutto. Le derive formaliste e manieriste dell'architettura contemporanea, che spesso invano tenta di seguire la lezione moderna, sembrano essere la riprova della condizione perturbante in cui versa quest’arte oggi. In questa condizione di contemporaneità si consuma la solitudine dell'estetico e in particolare nella separazione della dimensione artistica dell'opera da quella tecnico-costruttiva; tuttavia, la possibilità che l'architettura ha ancora di affermarsi come pratica artistica risiede, per Piñón, nell'operare all'interno del contesto dei valori della modernità.
2009
88-387-43959
stilismi; movimento moderno; archistar
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