The productive district, identified in the planning for the implementation of cohesion policy, represents a new tool of governance territorial/sectoral beneficiary of financial measures and, therefore, as such a person is fully activating the local economy. It is socio-territorial entity characterized by the presence of an active community of stakeholders (private and public) and a population of firms with different degrees of connection, competition and cooperation. In Sicily, were recognized by the law 2 districts in winemaking. These aggregations are born with the intention of concentrating supply, to make joint investments (mainly in machinery and equipment) and to exploit the resulting economies of scale in the production phase and that of transformation. Ultimately present themselves as particular forms of "corporate networks" that usually arise around economies of complementarity, combining different companies (including territorial), joint interested but for the type of work they are doing. The network has advantages superior to those of vertical integration as firms (however small) preserve their autonomy and entrepreneurial support for lower cost access to complementary basins cognitive (knowledge transfer) and forms of international markets downstream. Networks are particularly common in Sicilian viticulture during production, sale and / or purchase of raw materials (especially for the production of quality wines medium / high or strategies to achieve focus or diversification), bottling and distribution phase.

Il distretto produttivo, individuato in sede di programmazione per l’attuazione della politica di coesione, rappresenta un nuovo strumento di governance territoriale/settoriale, beneficiario di talune azioni finanziarie e, quindi, come tale costituisce a pieno titolo un soggetto attivante l’economia locale. Esso rappresenta un’entità socio-territoriale caratterizzato dalla compresenza attiva di una comunità di soggetti (privati e pubblici) e da una popolazione di imprese con diverso grado di collegamento, concorrenza e cooperazione. In Sicilia sono stati riconosciuti dalla normativa 2 distretti nella vitivinicoltura. Tali aggregazioni nascono con l’intento di concentrare l’offerta, di realizzare investimenti comuni (soprattutto in macchinari ed attrezzature) e di sfruttare le conseguenti economie di scala nella fase produttiva ed in quella della trasformazione. In definitiva si presentano come particolari forme di “reti d’impresa” che solitamente sorgono attorno ad economie di complementarietà, unendo imprese diverse (anche territorialmente), ma cointeressate per il tipo d’attività che svolgono. La rete presentano vantaggi superiori a quelli dell’integrazione verticale, poiché le imprese (anche di piccole dimensioni) preservano la propria autonomia imprenditoriale e sostengono costi minori per l’accesso a bacini cognitivi complementari (trasferimento di conoscenza) ed a forme di internazionalizzazione sui mercati a valle. Le reti sono particolarmente diffuse nella vitivinicoltura siciliana nella fase produttiva, nella vendita e/o acquisto di materie prime (soprattutto per la produzione di vini di qualità medio/alta o per raggiungere strategie di focalizzazione o di diversificazione), per l’imbottigliamento e la fase distributiva.

Caratteristiche, peculiarità e prospettive dei distretti produttivi nella vitivinicoltura siciliana

TIMPANARO, Giuseppe;PERI, IURI;Di Vita G;
2011-01-01

Abstract

The productive district, identified in the planning for the implementation of cohesion policy, represents a new tool of governance territorial/sectoral beneficiary of financial measures and, therefore, as such a person is fully activating the local economy. It is socio-territorial entity characterized by the presence of an active community of stakeholders (private and public) and a population of firms with different degrees of connection, competition and cooperation. In Sicily, were recognized by the law 2 districts in winemaking. These aggregations are born with the intention of concentrating supply, to make joint investments (mainly in machinery and equipment) and to exploit the resulting economies of scale in the production phase and that of transformation. Ultimately present themselves as particular forms of "corporate networks" that usually arise around economies of complementarity, combining different companies (including territorial), joint interested but for the type of work they are doing. The network has advantages superior to those of vertical integration as firms (however small) preserve their autonomy and entrepreneurial support for lower cost access to complementary basins cognitive (knowledge transfer) and forms of international markets downstream. Networks are particularly common in Sicilian viticulture during production, sale and / or purchase of raw materials (especially for the production of quality wines medium / high or strategies to achieve focus or diversification), bottling and distribution phase.
2011
978-88-7796-910-1
Il distretto produttivo, individuato in sede di programmazione per l’attuazione della politica di coesione, rappresenta un nuovo strumento di governance territoriale/settoriale, beneficiario di talune azioni finanziarie e, quindi, come tale costituisce a pieno titolo un soggetto attivante l’economia locale. Esso rappresenta un’entità socio-territoriale caratterizzato dalla compresenza attiva di una comunità di soggetti (privati e pubblici) e da una popolazione di imprese con diverso grado di collegamento, concorrenza e cooperazione. In Sicilia sono stati riconosciuti dalla normativa 2 distretti nella vitivinicoltura. Tali aggregazioni nascono con l’intento di concentrare l’offerta, di realizzare investimenti comuni (soprattutto in macchinari ed attrezzature) e di sfruttare le conseguenti economie di scala nella fase produttiva ed in quella della trasformazione. In definitiva si presentano come particolari forme di “reti d’impresa” che solitamente sorgono attorno ad economie di complementarietà, unendo imprese diverse (anche territorialmente), ma cointeressate per il tipo d’attività che svolgono. La rete presentano vantaggi superiori a quelli dell’integrazione verticale, poiché le imprese (anche di piccole dimensioni) preservano la propria autonomia imprenditoriale e sostengono costi minori per l’accesso a bacini cognitivi complementari (trasferimento di conoscenza) ed a forme di internazionalizzazione sui mercati a valle. Le reti sono particolarmente diffuse nella vitivinicoltura siciliana nella fase produttiva, nella vendita e/o acquisto di materie prime (soprattutto per la produzione di vini di qualità medio/alta o per raggiungere strategie di focalizzazione o di diversificazione), per l’imbottigliamento e la fase distributiva.
governance territoriale/settoriale, vitivinicoltura, distretto produttivo, economie complementarietà; governance territorial/sectoral, winemaking, economies of complementarity
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