Questo studio analizza tutte le occorrenze del termine zêlos (il termine cioè con cui, nel periodo classico, viene indicata la gelosia come emozione) nelle opere di Platone e di Aristotele. I risultati mostrano che la gelosia (non sempre e non solo di tipo amoroso) era concepita nell'antichità classica come un'emozione positiva, in quanto significa desiderio di conseguimento dei beni e delle virtù che si ammirano in altri. La gelosia si distingue quindi nettamente dall'invidia, che al contrario è l'emozione che induce a desiderare che individui che posseggono beni spirituali o materiali li perdano, senza altro beneficio per l'invidioso che il piacere che deriva da una tale perdita. Nel mondo greco classico le emozioni hanno un valore sociale e politico, in quanto concepite come manifestazioni che non riguardano la vita intima dell'anima, ma appartengono tutte all'esteriorità. Ciò che tuttavia accomuna la gelosia di tipo amoroso dell'uomo antico a quella dell'uomo moderno è l'aspetto che riguarda la protezione della prole.
Titolo: | Zêlos in Platone e Aristotele. Sulle variabili emotive della gelosia |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2008 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/66217 |
ISBN: | 978-88-95104-40-9 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |