Il saggio affronta il lungo dibattito che indusse la classe dirigente repubblicana a istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia. Un’esigenza scaturita quando nel secondo dopoguerra il Meridione e l’isola in particolare furono investiti da una violenta ondata di criminalità caratterizzata da episodi drammatici come i delitti contro alcuni sindacalisti e dall’attentato all’onorevole Li Causi nonché dalle tensioni politiche legate al movimento separatista. In questo clima maturò un acceso confronto tra i fautori della Commissione, appartenenti alla compagine di sinistra, e i suoi oppositori, generalmente esponenti della DC. I lavori della Commissione appaiono particolarmente rilevanti laddove ricostruiscono l’emersione di una “nuova mafia”, ormai lontana dal tradizionale contesto agrario legato al feudo e interessata piuttosto all’edilizia, ai mercati, al contrabbando dei tabacchi e al narcotraffico. In questo contesto, il saggio sottolinea la rilevanza del fenomeno degli scambi illeciti per almeno due motivi: il primo attiene alla dimensione ormai internazionale della criminalità isolana; il secondo rivela il ruolo cruciale del contrabbando delle sigarette quale momento di apprendistato per i “picciotti” più ardimentosi, futuri capi mafia. In conclusione, proprio a partire dal sacrificio di uomini come Pio La Torre e Cesare Terranova emerge l’immagine di una Sicilia complessa, lontana dalla stereotipo che la dipinge tendenzialmente collusa con la criminalità, quale piuttosto terra di battaglie contro lo strapotere dei gabellotti mafiosi e di mobilitazione contadina, capeggiata da dirigenti politici e sindacalisti.

Pratiche e circuiti del malaffare in Sicilia in età repubblicana

Giovanna Canciullo
2025-01-01

Abstract

Il saggio affronta il lungo dibattito che indusse la classe dirigente repubblicana a istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia. Un’esigenza scaturita quando nel secondo dopoguerra il Meridione e l’isola in particolare furono investiti da una violenta ondata di criminalità caratterizzata da episodi drammatici come i delitti contro alcuni sindacalisti e dall’attentato all’onorevole Li Causi nonché dalle tensioni politiche legate al movimento separatista. In questo clima maturò un acceso confronto tra i fautori della Commissione, appartenenti alla compagine di sinistra, e i suoi oppositori, generalmente esponenti della DC. I lavori della Commissione appaiono particolarmente rilevanti laddove ricostruiscono l’emersione di una “nuova mafia”, ormai lontana dal tradizionale contesto agrario legato al feudo e interessata piuttosto all’edilizia, ai mercati, al contrabbando dei tabacchi e al narcotraffico. In questo contesto, il saggio sottolinea la rilevanza del fenomeno degli scambi illeciti per almeno due motivi: il primo attiene alla dimensione ormai internazionale della criminalità isolana; il secondo rivela il ruolo cruciale del contrabbando delle sigarette quale momento di apprendistato per i “picciotti” più ardimentosi, futuri capi mafia. In conclusione, proprio a partire dal sacrificio di uomini come Pio La Torre e Cesare Terranova emerge l’immagine di una Sicilia complessa, lontana dalla stereotipo che la dipinge tendenzialmente collusa con la criminalità, quale piuttosto terra di battaglie contro lo strapotere dei gabellotti mafiosi e di mobilitazione contadina, capeggiata da dirigenti politici e sindacalisti.
2025
contrabbando, mafia, secondo dopoguerra
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/666158
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact