Il saggio propone una rilettura del ciclo di affreschi con le Storie di San Ladislao d'Ungheria nella chiesa dell'Incoronata a Napoli, dipinto da un anonimo artista di origini marchigiane intorno al 1403, quando il re Ladislao di Durazzo ambiva a cingere la corna d’Ungheria. Tre episodi, cruciali della vita del santo magiaro, ne esaltano le virtù militari e religiose e ne celebrano la discendenza da santo Stefano, primo re cristiano d’Ungheria. La rivendicazione da parte del re napoletano dell’appartenenza a tale continuità dinastica si alimenta dell’arrivo a Napoli di una reliquia, verosimilmente di santo Stefano o di san Ladislao, che nella solenne scena di offertorio, posta a chiusura del ciclo, due anonimi personaggi ̶ la cui identificazione sarebbe dirimente della ancora irrisolta questione della committenza ̶ recano in dono alla chiesa dell’Incoronata.
Miles Christi: san Ladislao d’Ungheria tra mito cavalleresco e culto dinastico. Il ciclo pittorico all’Incoronata di Napoli
VITOLO, PAOLA
2011-01-01
Abstract
Il saggio propone una rilettura del ciclo di affreschi con le Storie di San Ladislao d'Ungheria nella chiesa dell'Incoronata a Napoli, dipinto da un anonimo artista di origini marchigiane intorno al 1403, quando il re Ladislao di Durazzo ambiva a cingere la corna d’Ungheria. Tre episodi, cruciali della vita del santo magiaro, ne esaltano le virtù militari e religiose e ne celebrano la discendenza da santo Stefano, primo re cristiano d’Ungheria. La rivendicazione da parte del re napoletano dell’appartenenza a tale continuità dinastica si alimenta dell’arrivo a Napoli di una reliquia, verosimilmente di santo Stefano o di san Ladislao, che nella solenne scena di offertorio, posta a chiusura del ciclo, due anonimi personaggi ̶ la cui identificazione sarebbe dirimente della ancora irrisolta questione della committenza ̶ recano in dono alla chiesa dell’Incoronata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.