Il principio di superamento degli steccati disciplinari ha guidato l’esperienza progettuale che, per due anni consecutivi, ha visto impegnati gli allievi dell’insegnamento di Architettura e composizione architettonica II e del relativo laboratorio del corso di laurea in ingegneria edile/architettura di Catania. Il cambio di paradigma progettuale, da monodisciplinare a transdisciplinare, ha cercato di superare la dimensione multidisciplinare e anche quella interdisciplinare. Il passaggio da un modo di procedere all’altro è cominciato dal lessico. Il nome che diamo alle cose non è mai neutro né neutrale, ma indirizza le nostre azioni. Per questa ragione, il significato delle parole è stato il vero inizio di un processo che si è attivato, durante quegli anni, e che è ancora in corso. L’occasione per verificare questo approccio è stata offerta dall’associazione il Punto luce di Catania (Save the children): i bambini del quartiere in cui operano i volontari hanno intenzione di utilizzare uno spazio a verde spesso vandalizzato e mal curato. Si tratta di un piccolo parco nella periferia di Catania chiamato, data la caratterizzazione arborea, Parco degli Ulivi. Se i propositi iniziali erano “trasgressivi”, nel senso di andare oltre i canoni disciplinari, le azioni successive hanno confermato e rafforzato la natura di questo processo. Il percorso appena iniziato sarà l’oggetto delle riflessioni che qui si vuole condividere in termini di “trasgressione”.

Progettare in modo transdisciplinare. Una "trasgressione" di studio a Catania

sebastiano d'urso
2025-01-01

Abstract

Il principio di superamento degli steccati disciplinari ha guidato l’esperienza progettuale che, per due anni consecutivi, ha visto impegnati gli allievi dell’insegnamento di Architettura e composizione architettonica II e del relativo laboratorio del corso di laurea in ingegneria edile/architettura di Catania. Il cambio di paradigma progettuale, da monodisciplinare a transdisciplinare, ha cercato di superare la dimensione multidisciplinare e anche quella interdisciplinare. Il passaggio da un modo di procedere all’altro è cominciato dal lessico. Il nome che diamo alle cose non è mai neutro né neutrale, ma indirizza le nostre azioni. Per questa ragione, il significato delle parole è stato il vero inizio di un processo che si è attivato, durante quegli anni, e che è ancora in corso. L’occasione per verificare questo approccio è stata offerta dall’associazione il Punto luce di Catania (Save the children): i bambini del quartiere in cui operano i volontari hanno intenzione di utilizzare uno spazio a verde spesso vandalizzato e mal curato. Si tratta di un piccolo parco nella periferia di Catania chiamato, data la caratterizzazione arborea, Parco degli Ulivi. Se i propositi iniziali erano “trasgressivi”, nel senso di andare oltre i canoni disciplinari, le azioni successive hanno confermato e rafforzato la natura di questo processo. Il percorso appena iniziato sarà l’oggetto delle riflessioni che qui si vuole condividere in termini di “trasgressione”.
2025
9791256440634
parco, partecipazione, progetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/674129
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